Visibilità dell’Invisibile. Dio con noi nella Storia. Il nuovo libro del Cardinale Ennio Antonelli

Alla domanda di significato che accompagna l’uomo di ogni tempo risponde Dio nella Sacra Scrittura. A colui che si costruisce i propri idoli e i miti per spiegare i misteri dell’esistenza si fa incontro Gesù incarnato nella storia. Pubblicato dalle Edizioni Ares, il cardinale Ennio Antonelli racconta in questo volume,  che ha il sapore del diario intimo, le buone ragioni della fede, che lo hanno portato giovanissimo a farsi sacerdote, contribuendo alla sete di assoluto di ciascuno. Pagina dopo pagina siamo accompagnati a riconoscere attraverso i secoli e la creazione la presenza discreta e costante di Dio, che si fa carne nei Vangeli e che rimane accanto nella vita di ciascuno nei Sacramenti e nel soffio dello Spirito.

Nelle apparizioni della Vergine e nella comunione dei santi l’Autore ci mostra come l’eterno di Dio appartenga già al tempo finito degli uomini, chiamati generazione dopo generazione a una vita buona nel cammino di santità. Il premio? Il Paradiso.

 

L’Autore

Card. Antonelli

Ennio Antonelli (Todi 1936), creato cardinale da Giovanni Paolo II e stretto collaboratore anche dei successori Benedetto XVI e Papa Francesco. Teologo e scrittore, è stato arcivescovo di Firenze dal 2001 al 2008 ed è Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

 

 

Prefazione al libro del cardinale Camillo Ruini

Questo libro rappresenta una vera novità nel panorama della teologia cattolica. È infatti una presentazione della bellezza e verità del cristianesimo sviluppata non in chiave difensiva ma positiva e propositiva, senza rinunciare da una parte al rigore argomentativo, dall’altra al racconto di una moltitudine di vicende storiche attraverso le quali, come suggerisce il titolo del libro, il Dio invisibile si è fatto in qualche modo a noi visibile.

Proprio questa visibilità, in Gesù Cristo e nella Chiesa, di quel Dio che è la fonte misteriosa di tutta la realtà costituisce anzi la ragione decisiva per la quale la fede cristiana è, oggettivamente, credibile.

Il cardinale Antonelli è un teologo molto acuto e informato, che ha al tempo stesso una grande preparazione e sensibilità letteraria e artistica. Soprattutto, è innamorato di Gesù Cristo e totalmente fedele alla Chiesa, corpo e sposa di Cristo.

Lo testimoniano le pagine di questo libro, che si segnalano per la loro chiarezza. Sono pagine che si leggono con gusto, stimolando nel lettore l’attenzione che meritano.

Direi che, in realtà, sono comprensibili a più livelli: chi non ha una specifica preparazione teologica può benissimo seguire il discorso, cogliere e apprezzare la logica che lo sorregge.

Chi ha dimestichezza con la teologia percepisce inoltre come l’Autore sia in dialogo con i grandi maestri del passato e con quelli di oggi e come sappia indicare strade nuove, particolarmente idonee a rendere la proposta cristiana persuasiva e coinvolgente per il nostro tempo.

Venendo al concreto, la terza e ultima parte del libro, dedicata alla Chiesa, oltre a essere la più ampia, occupando più di metà delle pagine, è quella teologicamente più nuova.

Troppo viene considerata come un cammino di allontanamento da Gesù Cristo, nel quale le ombre prevalgono sulle luci e che rappresenta quindi, per la fede cristiana e specialmente cattolica, un ostacolo piuttosto che una conferma, mentre per i teologi è un terreno nel quale stare sulla difensiva, o anche da evitare il più possibile.

Il cardinale capovolge questa impostazione. Riprendendo una parola di Karl Rahner, «La vera e propria storia della Chiesa… sarebbe la storia dei santi; tutto il resto – pur importante e forse anche necessario che sia – risulta assolutamente secondario rispetto a questa storia intima», Antonelli dedica il maggior spazio a presentare la vita e la testimonianza di otto grandi santi, da Paolo apostolo e da san Francesco fino ai santi del nostro tempo come Teresa di Lisieux, Pio da Pietrelcina e la Beata Teresa di Calcutta. Mostra così la fecondità storica del cristianesimo, non solo nel passato ma oggi.

Certo la Chiesa, a differenza da Gesù, non è solo santa ma conosce al suo interno le debolezze e i peccati degli uomini. La sua vicenda complessiva, tuttavia, continua a essere, attraverso i secoli, una grande manifestazione della salvezza che Dio ha portato all’umanità in Gesù Cristo.

Proprio riguardo a Gesù Cristo, di cui tratta la seconda parte del libro, l’Autore scrive le sue pagine più avvincenti.

Gesù è presentato nella sua realtà storica e nella sua verità trascendente di Figlio di Dio, affrontando gli aspetti nevralgici di questa figura assolutamente unica. Anzitutto l’attendibilità storica dei Vangeli.

Qui il cardinale propone un criterio molto pertinente: più che sui singoli dettagli, quest’attendibilità si misura sul quadro complessivo che i Vangeli ci danno della persona e dell’opera di Gesù, un quadro che resiste a ogni seria critica.

Nella sua umanità, piena e ricchissima, ci è rivelato il vero volto di Dio. Un Dio che nessun uomo avrebbe potuto immaginare, il Dio Trinità che è in se stesso amore che si dona e con questa forza di amore vince il peccato e la morte. Morte e risurrezione di Gesù sono dunque il fulcro intorno al quale ruota la storia dell’umanità e dell’intero universo.

L’Autore dedica inoltre un’attenzione particolare al rapporto tra la fede e la ragione, nella linea di Tommaso d’Aquino e dell’Enciclica Fides et ratio di Giovanni Paolo II. Perciò, prima di presentare la rivelazione storica di Dio in Cristo e nella Chiesa, esamina con cura quelle tematiche filosofiche e antropologiche che ci fanno comprendere come l’uomo, perché aperto all’infinito nel conoscere e nel desiderare, sia capace di aprirsi a Dio.

Queste pagine iniziali sono forse le più impegnative del libro, ma il lettore non deve scoraggiarsi: i temi affrontati sono della più grande importanza, dal rapporto tra la nostra conoscenza e la verità all’esistenza stessa di Dio.

Se anche a una prima lettura non si riuscisse a penetrarli, poi il loro significato si chiarirà progressivamente. Saggiamente l’Autore stesso vi torna sopra nelle tre brevi appendici che concludono il volume.

Al riguardo vorrei segnalare specialmente le pagine dedicate a Giacomo Leopardi (259-269) e quelle intitolate «La trascendenza verticale dei viventi» (270-274): qui è delineato un itinerario dai viventi a Dio che è certamente filosofico, ma ha come punto di partenza l’enorme complessità delle informazioni iscritte nei codici genetici, che rendono possibili l’esistenza, l’organizzazione e lo sviluppo dei viventi.

L’evoluzione quindi non sostituisce il Dio creatore ma, a un’analisi più completa, rimanda a lui.

Chi leggerà questo libro può dunque ricavarne una miglior conoscenza della fede cristiana e dei motivi che la rendono credibile, può essere aiutato a sentirsi più vicino a Dio e a Gesù Cristo e anche ad avere maggior fiducia nella vita e nel futuro che ci attende.

+ Card. Camillo Ruini