La conferenza episcopale tedesca ha decretato che le cliniche cattoliche possano somministrare la pillola del giorno dopo nei casi di donne che abbiano subito violenza sessuale, se il farmaco evita la fecondazione e non provoca l’aborto. Adesso i vescovi tedeschi compiono una clamorosa marcia indietro, anche se precisano che la pillola del giorno dopo può essere fornita ad una donna stuprata solo per impedire la fecondazione dell’ovulo e non per abortire.
Il presidente della Conferenza episcopale, Robert Zollitsch, ha sottolineato che rimangono invece vietate le pillole che provocano la morte dell’embrione, precisando che la pillola del giorno dopo non deve essere usata come un mezzo anticoncezionale o di pianificazione familiare. Attualmente esistono due preparati in Germania, noti come la «pillola del giorno dopo».
Il «Pidana» ha come principio attivo il Levonorgestrel, che impedisce all’ovulo di staccarsi e di venire fecondato, con il risultato di evitare una gravidanza. L’assunzione del medicinale è consentita fino a 72 ore dopo la consumazione di un rapporto sessuale, mentre perde la sua efficacia se la donna è già incinta.
Il secondo preparato, «ellaOne», è sul mercato tedesco dal 2009 e con il suo principio attivo Ulipristalacetat impedisce il distacco dell’ovulo, fino a quando gli spermatozoi hanno perduto la loro capacità fecondatrice.
Fonte: Vatican Insider