Il prossimo 7 agosto i cittadini del Missouri saranno chiamati ad esprimersi su un importante emendamento alla Costituzione dello Stato che sancirebbe il diritto di pregare ed esprimere pubblicamente la propria fede.
In vista del referendum, i vescovi dello Stato invitano gli elettori cattolici a votare a favore del provvedimento che, affermano, tutela “il diritto alla libertà religiosa, garantendo nel contempo che né lo Stato, né un qualsiasi potere politico possono imporre una religione ufficiale”.
Secondo i presuli, il “Right to Pray Amendment” è “coerente con l’insegnamento cattolico sulla libertà di coscienza e il diritto degli individui a non essere sottoposti ad alcuna forma di coercizione” che pregiudichi la loro libertà di credo. “I credenti – si legge in una nota pubblicata dalla Conferenza Cattolica del Missouri e ripresa dall’agenzia Cns – devono vedere garantita la libertà di esercitare ed esprimere la propria fede pubblicamente senza doversi sentire costretti ad adeguarsi alle mutevoli norme sociali ”.
Si tratta quindi di una tutela aggiuntiva – sottolinea la nota – che si rende tanto più necessaria “in una società in cui i valori religiosi vengono sempre più marginalizzati dalla società”. Concetti ribaditi in un nuovo comunicato diffuso in questi giorni che risponde agli oppositori del “Right to Pray Amendment” secondo i quali la libertà religiosa è già ampiamente tutelata dall’attuale ordinamento.
In realtà – affermano i vescovi – l’emendamento aggiunge un ulteriore diritto fondamentale a tutela della libertà religiosa e di coscienza. Oltre, infatti, ad affermare che ogni cittadino è libero di professare il proprio Dio secondo coscienza, esso permette ai ministri religiosi, al clero e ad altre persone di pregare anche nelle sedi istituzionali”. Inoltre la misura, “afferma il diritto degli studenti di esprimere il loro credo religioso e di non vedersi costretti a partecipare a iniziative che violano tale credo”. (A cura di Lisa Zengarini)
Fonte: Radio Vaticana