Il 19 settembre la notizia dell’offerta di un milione di euro da parte del magnate russo, Sergey Matvienko, di San Pietroburgo, finalizzata al restauro di Chiesa Nuova: la casa paterna di Francesco d’Assisi. Per comprendere meglio l’operazione resa possibile da questa generosissima offerta, nei giorni scorsi abbiamo rivolto alcune domande a p. Francesco De Lazzari OFM, guardiano dello stesso Convento annesso a Chiesa Nuova, le cui risposte siamo ora in grado di pubblicare.
1. P. Francesco, cos’è, in breve, Chiesa Nuova?
Chiesa Nuova è sorta sul luogo dove sorgeva la casa di S. Francesco. Il titolo della chiesa è “S. Francesco Converso” (convertito) perché qui, in casa sua, Francesco ha percorso il cammino della conversione fino al momento della spogliazione davanti al Vescovo Guido. È stata costruita nel 1615-1621 copiando il progetto di Raffaello per la chiesa di S. Eligio degli orefici di Roma. Filippo III, re di Spagna, su sollecitazione del Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, spagnolo, contribuì alla costruzione con una notevole somma. Durante il 1600 la chiesa fu tutta affrescata dai noti pittori del tempo.
2. Come mai la casa di S. Francesco è così poco conosciuta?
La chiesa non è così poco conosciuta. Forse aveva bisogno di una maggiore custodia e presenza dei frati nel Santuario. Da due anni si sta facendo questo e dobbiamo constatare, con grande soddisfazione, che è fortemente aumentato il numero dei pellegrini e turisti, sono aumentate le richieste di celebrazioni, di catechesi e di fedeli che sostano a lungo in preghiera, tanto più che la chiesa è aperta tutto il giorno e, durante l’ora legale, spesso anche dopo cena.
3. Come è avvenuto l’incontro con Sergey Matvienko?
Ho letto tutto nell’ottica della Provvidenza. Da come è avvenuto, non può essere diversamente. Servirebbe spazio, ma mi limito all’essenziale. Nel mese di giugno ho incontrato il Professor Armando Ginesi critico d’Arte e Console della Federazione russa di Ancona. Ci fu una visita al Santuario durante la quale, oltre alla spiegazione, esposi anche le nostre intenzioni di restauro della Chiesa.
Il Professore si raccolse davanti al “Carcere”, dove il padre rinchiuse il figlio Francesco perché obbediva Dio, piuttosto che a lui. Qui il Professore ebbe una idea. Non fece promesse, ma, da come parlava, mi dette fiducia, che rimase in me.
Mi accorsi che avevo a che fare con una persona seria, colta e molto alla mano. Ci lasciammo con un risentirci. Pochi giorni dopo, infatti, fui raggiunto da una telefonata che mi aprì ad una speranza certa e fondata: un imprenditore internazionale di S. Pietroburgo era disponibile ad una sponsorizzazione del non piccolo intervento sulla Chiesa, e fra pochi giorni sarebbe venuto ad incontrarmi e a visitare il Santuario per rendersi conto dell’intervento.
L’incontro con il Dott. Sergey Matvienko è stato molto positivo, non solo perché prendeva piede il finanziamento per l’intervento, quanto per l’apertura mentale e la sensibilità religiosa di questo fratello ortodosso.
Nel mese di agosto è venuto due volte in Assisi. Infine, ha avuto luogo a Roma il 19 settembre, nella sede della Curia generale dei Frati Minori, la firma dello sponsor con l’impresario che farà i lavori e la firma dell’accordo con me, quale interlocutore e rappresentante della Comunità francescana.
Per la circostanza, in segno di gratitudine, è stato dato al Sig. Sergey un diploma firmato dal Ministro generale, dal Ministro provinciale dei Frati Minori dell’Umbria. Da parte mia ho offerto allo sponsor gli Scritti di S. Francesco in russo e un altro dono a cui lui teneva molto.
4. Il dott. Sergey Matvienko ti ha detto perché ha voluto finanziare questo restauro?
Si. S. Francesco è conosciuto dai Russi e dalla spiritualità russa. Per lo sponsor, stando al suo esprimersi, è stata una bella opportunità. Ha accettato molto volentieri e con gioia di sponsorizzare il totale restauro della Chiesa Nuova, luogo dove è nato ed è vissuto S. Francesco per 24 anni. Che ha promesso di ritornare.
5. Con tutti quei soldi non si sarebbe potuto aiutare dei poveri?
Credo che il patrimonio artistico che ci è stato trasmesso va custodito e restaurato; che, indipendentemente dalla cospicua elargizione, certe relazioni, per una serie di motivi, sia opportuno coltivarle. Le sorprese di Dio, non mi riferisco al finanziamento, passano attraverso strade a noi impensate.
Certamente i poveri vanno tenuti presenti, aiutati e serviti. Oggi, però, in seguito alla crisi economica, moltissimi restauratori sono rimasti senza lavoro. Anche questi vivono, speriamo temporaneamente, una forma di povertà. Proprio ieri a Cagliari il Papa ha detto che la mancanza di lavoro è mancanza di dignità.
Comunque nell’incontro a Roma con il Sig. Sergey è stato a lui raccomandato un Istituto di bambini pluriminorati particolarmente bisognosi sia loro che la struttura. Il Sig. Sergey ha preso atto e si impegnerà anche per questa istituzione.
6. Esattamente cosa riporterà in luce il restauro?
Nel 1600 la Chiesa è stata tutta affrescata e decorata con stucchi. Si tratta di circa 1400 mq di pareti. Purtroppo negli anni 1920-1925 fu fatto un intervento che ha mortificato la bellezza architettonica e pittorica della Chiesa essendo stati ricoperti tutti gli affreschi con finti marmi di discutibile gusto, e rimossi gli altari originali. Il prossimo intervento, che assume un valore storico, consiste nella ripulitura generale delle pareti, nel liberare gli affreschi dai finti marmi e restaurarli e in altri lavori necessari.
7. Basteranno i soldi offerti dal sig. Sergey?
Tutto l’intervento sarà eseguito come da programma approvato dalle competenti autorità. Il contratto è firmato dallo sponsor e dall’impresario. Da parte nostra è stato firmato un accordo con lo sponsor. Questo ci libera da tutte le pratiche burocratiche. Abbiamo solo il compito che è stato scritto nell’accordo.
8. Qual’è il messaggio testimoniato a 800 anni da san Francesco, qui a Chiesa Nuova? E come ne verrà arricchito dopo questo restauro?
Francesco vi ha trascorso i primi 24 anni della sua vita. L’averla trascorsa in un certo modo: ricerca di gloria, di ideali e valori umani, di spensieratezza, ma anche di sensibilità e cortesia, e avendo intrapreso e percorso, su intervento diretto del Signore, il non facile cammino di conversione fino all’uscita di casa, questo tempo della sua vita rimane carico di messaggi valoriali e spirituali per la famiglia e per i giovani di oggi.
Ne elenco alcuni: rapporto genitori figli, rapporto sposi tra loro, formazione dei figli e formazione a ciò che costruisce la loro vita; e poi messaggi per i giovani: rapporti costruttivi e conflittuali con i genitori, i sogni e gli ideali della giovinezza, i falsi idoli, le problematiche della affettività e della sessualità, la ricerca di Dio e il cammino di conversione. I messaggi sono tanti. Nell’intervento che stiamo per fare saranno maggiormente evidenziati. Francesco ha tanto da dire alle famiglie, ma soprattutto ai giovani.
Fonte: sito dei Frati Minori dell’Umbria