Si conclude in bellezza questo intenso 2012: nella bellezza che solo una famiglia cristiana può trasmettere con il suo amore e la sua unità. Come ogni anno, infatti, la Spagna è pronta ad accogliere domani, domenica 30 dicembre, le numerose famiglie venute da tutta Europa per celebrare la Festa della Sacra Famiglia di Nazareth nella Plaza de Colón di Madrid.
Dopo l’incontro del 2009 sul tema Il futuro dell’Europa passa per la famiglia e quello dello scorso anno dal titolo Grazie alla famiglia cristiana siamo nati noi giovani, che hanno visto la partecipazione di più di 700.000 persone, l’edizione 2012 lancia un messaggio ben preciso: La famiglia cristiana è la speranza di oggi.
Questa frase di Benedetto XVI sarà infatti il tema della giornata di domani, su cui Cardinali, Vescovi, rappresentanti di realtà ecclesiali e giovani si soffermeranno per gridare con gioia al mondo che l’istituzione familiare è conseguenza della fede in Dio.
Secondo il programma, darà il via alla Festa la preghiera dell’Angelus con il Papa attraverso il collegamento con Roma. Seguirà la Santa Messa presieduta dal cardinale Antonio Rouco Varela, presidente della Conferenza episcopale spagnola. Previste, inoltre, le testimonianze di mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia, e di Kiko Arguello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale.
Proprio il Cammino Neocatecumenale – fervida realtà della Chiesa nata in Spagna dopo il Vaticano II – offrirà domani il suo personale contributo, prima della celebrazione eucaristica, con l’esibizione della sua Orchestra nei due movimenti della Sinfonia composta da Kiko: El sufrimiento del los Inocentes – La sofferenza degli innocenti.
Saranno eseguiti, quindi, Espada, rappresentazione musicale del dolore della Vergine Maria ai piedi della Croce, e Resurrexit, esplosione sinfonica della gioia di Cristo Risorto. Una scelta non casuale quella dei due brani musicali: “con la presenza di questi pezzi della Sinfonia si prosegue la tradizione artistica del cristianesimo orientale”, ha spiegato Kiko Argüello al quotidiano spagnolo La Ràzon, che “nelle icone associa sempre la Natività alla Passione e Risurrezione”, quali momenti che celebrano entrambi “il passaggio di Dio alla vita”.
L’iniziatore dell’itinerario Neocatecumenale poi, annuncerà il “kerygma”, la “buona notizia dell’amore di Gesù Cristo morto e risorto per la salvezza degli uomini”, per aiutare le famiglie presenti e incoraggiarle a realizzare concretamente le parole del Vangelo.
È da ieri, inoltre, che si sta svolgendo un’Adorazione Eucaristica per la Famiglia e la Vita nei Jardines del Descubrimiento, dove sono stati sistemati anche dei confessionali per far vivere il Sacramento della Riconciliazione. L’arcidiocesi di Madrid ha avviato poi la “Missione-Madrid”, per preparare la missione della Nuova Evangelizzazione partendo proprio dalla famiglia.
Intervistato dalla tv cattolica Cope sul senso di questo incontro, il cardinale Rouco Varela ha dichiarato: “La famiglia cristiana è fraintesa e maltrattata. Nelle circostanze storiche in cui ci troviamo, la famiglia non è capita, e pertanto non è facile vivere in essa tutta la bellezza che le è propria naturalmente”.
“Quando c’è ostilità nei confronti della famiglia – ha aggiunto il porporato – non solo la si fraintende, ma la si maltratta; quindi la necessità di affermare la sua fede e il suo contenuto di realtà naturale e soprannaturale, diventa un postulato primario e fondamentale nella missione evangelizzatrice della Chiesa”. I fedeli e le famiglie presenti domani a Plaza de Colón, dunque, secondo l’arcivescovo, saranno una dimostrazione che “siamo di fronte ad una emergenza familiare e di fede, del bene comune e della speranza”.
Un’emergenza che ha radici profonde e che rappresenta una vera e propria minaccia, come ha affermato Benedetto XVI nel suo recente saluto alla Curia romana ricordato da mons. Paglia in un’intervista a La Ràzon.
“Il Papa – ha detto il presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia – nel suo discorso, ha messo in evidenza la stretta relazione tra l’uomo e la difesa della famiglia. […] La radice della crisi della famiglia affonda nella stessa tentazione di Adamo: il desiderio di essere autosufficiente, di fare a meno di Dio, di credere che la propria realizzazione avviene liberandosi da tutti i legami, con Dio e con altri. Ma non so se siamo veramente più liberi”.
“Quello che sappiamo – ha quindi proseguito – è che siamo certamente più soli e che ci troviamo di fronte alla vertigine dell’individualismo, che distrugge tutto. Bisogna ripartire dalla Bibbia, dalle parole che pronunciò Dio stesso: Non è bene che l’uomo sia solo”.
Ha concluso mons. Paglia: “L’adempimento della felicità è ‘essere famiglia’. Tutti abbiamo bisogno di essere felici e tutti, quindi, siamo chiamati a difendere questo ‘tesoro dell’umanità’ che è la famiglia”.
Salvatore Cernuzio
Fonte: Zenit