Vietato augurarsi «Buon Natale» e «Buona Pasqua» nelle scuole delle Asturie, in Spagna. Dopo la circolare emanata dalla responsabile dell’Istruzione del governo regionale Doña Ana González Rodríguez, infatti, ogni riferimento al «Natale» è bandito dagli istituti asturiani, per non «ferire la sensibilità» degli alunni e dei docenti non credenti. Meglio sarà ricorrere a espressioni che possano essere accettate da tutti, del tipo «Vacanze d’Inverno».
E lo stesso vale per la dicitura «Settimana Santa», che dovrà essere sostituita dalla più neutrale, anche se un po’ più insignificante, «Vacanze del secondo trimestre». Omettendo così del tutto ogni riferimento alla tradizione cristiana spagnola e dunque alla ragione per cui di quelle vacanze si gode in quel preciso momento dell’anno e non in un altro.
DITECI PERCHÉ. «Si sono sempre chiamati Natale e Settimana Santa, e nessuna sensibilità è stata mai ferita», è stata la reazione a caldo dell’Orlc, l’Osservatorio per la libertà religiosa e di coscienza. E quello che è peggio è che questa «settimana del nulla», la responsabile dell’Istruzione del governo socialista delle Asturie «si è immaginata di poterla istituire, senza nemmeno consultarsi con i protagonisti della comunità educativa», che sono poi i diretti interessati, ha spiegato l’Orlc. «Non capiamo perché si possano ferire sensibilità e chiediamo a Doña Ana González che almeno ci spieghi le sue ragioni».
COME IN BELGIO. Già il Belgio aveva sostituito il termine «Vacanze di Pasqua» con quello «Vacanze di primavera». Per non «urtare» la sensibilità degli immigrati si era detto.
articolo pubblicato su Tempi.it