Siria: l’Onu non rinnova la missione degli osservatori. Drammatico appello dell’arcivescovo di Aleppo

In Siria, è in drammatico aumento il numero delle vittime del sanguinoso conflitto civile tra esercito di Damasco e milizie dell’opposizione. Tra ieri e oggi, nuovi bombardamenti dei lealisti sulla capitale e sulla città di Aleppo. Il servizio di Giancarlo La Vella:


In Siria si continua a morire e sono soprattutto i civili ad essere vittime di un conflitto del quale non si vede la conclusione. Secondo fonti dell’Osservatorio dei diritti umani, con sede a Londra, sono almeno 180 le vittime delle violenze di ieri, delle quali 112 civili. Intanto il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha bocciato, sempre ieri, il rinnovo della missione degli osservatori in Siria per monitorare una tregua che di fatto non c’è mai stata, mentre il diplomatico algerino, Lakhdar Brahimi, ha accettato il ruolo di mediatore internazionale in sostituzione di Kofi Annan. Si aggrava anche la situazione umanitaria delle migliaia di civili che fuggono dalle violenze soprattutto verso la Turchia. E dalla Siria giunge il drammatico appello dell’arcivescovo cattolico dei greco-melkiti di Aleppo, Jean-Clément Jeanbart, intervistato dalla collega del programma inglese, Tracey McClure:

R. – “Chiedo alla comunità internazionale, chiedo ai cristiani d’Europa, d’America e di tutto il mondo, chiedo ai governi di avere pietà di questo popolo siriano e di fare tutto il possibile per spingere tutti quanti a sedersi attorno ad un tavolo per dialogare, trovare una riconciliazione e risolvere questo problema in modo civile, umano. La guerra non fa che distruggere, non fa che uccidere: è una guerra fratricida. Smettiamola di sostenere i belligeranti: chiedo questo all’Occidente ed anche alla Russia, alla Cina, all’Iran, a tutti, perché spingano le due parti ad accettare il dialogo, a trovare un compromesso, un modo per risolvere questo problema che sia soddisfacente per tutti. Prego e supplico tutti di fare il possibile per salvaguardare migliaia e migliaia di persone che muoiono per niente, perché così non si risolverà il problema. La guerra non risolve il problema, la guerra non può che portare la morte e la desolazione”.

Fonte: Radio Vaticana