Settimana per l’unità dei cristiani. Padre Puglisi: le divisioni non danno credibilità al Vangelo

Secondo giorno, oggi, della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Quest’anno l’appuntamento si svolge su un tema tratto da una frase del profeta Michea: “Quel che il Signore esige da noi”. Ce ne spiega il significato padre James Puglisi, direttore del Centro Pro Unione, al microfono di Philippa Hitchen-

 

R. – In primo luogo, il profeta dà al popolo il messaggio che il Signore è stanco di vedere riti vuoti e sentire i profumi di inutili sacrifici, perché Dio vuole soltanto una cosa: che noi camminiamo con Lui, umilmente: questo vuol dire riconoscere chi è il Creatore e chi è la creatura. In secondo luogo, Michea vuol far capire che i rapporti fra di noi sono veramente giusti se ci rispettiamo l’un l’altro come creature che hanno la propria vita, la propria vitalità data dal Creatore.

Quindi, da questo camminare insieme con Dio deriva il vivere in pace e l’operare la giustizia. Questo cammino dell’unità significa che noi dobbiamo dare testimonianza concreta di questo dono di riconciliazione che abbiamo ricevuto da Dio per mezzo della Croce di Gesù Cristo.

Dobbiamo vivere la pace donata da Dio, dobbiamo viverla nei nostri rapporti, soprattutto come cristiani, perché se non diamo questa testimonianza e siamo divisi nessuno può credere nel messaggio di Gesù, che è venuto per proclamare l’amore di Dio, l’unicità di Dio.

L’Antico Testamento dice: “Ascolta, Israele. Il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno”. Gesù è il suo profeta, suo Figlio, e lo Spirito Santo è lo Spirito di amore che tutti i cristiani sono chiamati a testimoniare traendo vita dalla sua forza.

 

Sta avendo una buona accoglienza il recente “Manuale di ecumenismo” pubblicato dalla Editrice Queriniana. Philippa Hitchen ha intervistato l’autrice del volume, la prof.ssa Teresa Francesca Rossi, direttore associato del Centro Pro Unione:

R. – Il Manuale di ecumenismo, pubblicato il 18 ottobre del 2012 dalla Casa Editrice Queriniana, nasce dall’esigenza di produrre uno strumento in lingua italiana aggiornato. Vi è già molta letteratura pregevolissima in italiano, ma produrre un manuale completo, esaustivo, credo veicoli un messaggio importante: che l’ecumenismo è una necessità della Chiesa.

Vi è, quindi, una necessità nella Chiesa e, questa necessità ha bisogno di uno strumento. Ora, dunque, vi è uno strumento che indirizza l’ecumenismo a diversi livelli di lettura, sia per un pubblico specialistico che per un pubblico più ampio.

D. – Un manuale accompagnato anche da cd-rom. Quindi è molto pratico ed anche multimediale…

R. – Sì, devo riconoscere che l’idea del cd-rom è venuta al direttore del Centro Pro Unione, padre James Puglisi, professore anch’egli di ecumenismo. Lui ha captato questa esigenza di avere anche uno strumento adeguato. Il cd-rom è diverso dal manuale. Il materiale che vi si trova è complementare, ne segue la struttura, ma presenta una varietà di strumenti: esercizi, video e mappe.

Sono molto grata anche al responsabile per il settore multimediale del Centro Pro Unione, Espedito Neto, che ha tradotto in linguaggio multimediale alcuni testi e grafici – un po’ tristi e in bianco e nero – che io avevo prodotto.

D. – Quindi è destinato non solo agli specialisti, ma anche ai più giovani che affrontano, forse per la prima volta, il discorso dell’ecumenismo…

R. – Sì, ad esempio, quest’attenzione si è posta in particolare nella struttura, che presenta quattro moduli e diverse sezioni, in modo che il testo possa essere letto velocemente, anche soltanto in alcune sue parti. Il volume è quasi di 500 pagine, quindi è decisamente uno strumento accademico, ma il linguaggio che ho utilizzato intenzionalmente è un linguaggio abbastanza semplice, proprio per facilitare la lettura dei neofiti.

D. – Questa Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è un momento importante anche per cercare di focalizzare di nuovo l’attenzione su questo aspetto della nostra fede…

R. – Sì, credo che dovremo cominciare proprio dalla consapevolezza che il movimento ecumenico – è vero – comincia con le società bibliche, comincia con le società missionarie, ma in verità comincia come movimento di preghiera. Ricordiamo che già nel 1740 il predicatore evangelico Jonathan Edwards chiedeva un giorno di digiuno e di preghiera per l’unità delle Chiese.

E, come dicono alcuni storici, le Chiese hanno sempre acconsentito a pregare insieme. E questo è molto. Per me in particolare è un’occasione privilegiata proprio perché lavoro al Centro Pro Unione dei Frati francescani dell’Atonement, fondati dal padre della Settimana per l’unità dei cristiani, padre Paul Wattson.

 

Fonte: Radio Vaticana