La Guardia di Finanza di Avellino, sotto il coordinamento del Procuratore capo Rosario Cantelmo, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni immobili e mobili per un valore pari a oltre 30 milioni di euro, attualmente nella disponibilità delle associazioni «Missione dell’Immacolata» e «Missione del Cuore Immacolato», riconducibili ai Francescani dell’Immacolata con sede a Frigento, l’ordine fondato da padre Stefano Manelli e commissariato dalla Santa Sede nel 2013.
L’ipotesi è di truffa aggravata e falso ideologico: nel mirino degli investigatori ci sono alcuni trasferimenti di proprietà dei beni, che appartenevano all’istituto religioso, e che sarebbero passati nelle mani di persone e di associazioni esterne alla struttura religiosa.
«Le articolate indagini sviluppate dalle Fiamme Gialle – afferma un comunicato della Procura – hanno permesso di svelare una serie di condotte fraudolente attuate da alcune persone operanti nell’ambito delle associazioni le quali, nonostante il commissariamento della congregazione dei Frati francescani dell’Immacolata, hanno proceduto alle modifiche degli statuti delle due associazioni allo scopo di mantenere il controllo sulle stesse ma anche e soprattutto sui loro cospicui patrimoni, così da impedire al commissario apostolico (nel mentre nominato dalla Santa Sede) di esercitare le prerogative che gli statuti assicurano al governo dell’ordine religioso».
«In particolare, consentendo – continua il comunicato – l’ingresso di laici nelle compagini associative (laici non vincolati all’obbedienza verso la gerarchia ecclesiastica, all’epoca e tuttora rappresentata dal commissario apostolico), si è raggiunto in maniera fraudolenta il risultato di sottrarre le due associazioni ad ogni forma di controllo da parte dell’ordine religioso di cui costituiscono da sempre una diretta espressione.
Pertanto il Gip del Tribunale di Avellino, accogliendo la tesi investigativa e ritenendo suffragata la condotta fraudolenta accertata, ha emesso il provvedimento cautelare eseguito dalla Guardia di Finanza con il sequestro preventivo di 59 fabbricati, 17 terreni, 1 impianti radiofonico e cinematografico, 5 impianti fotovoltaici dislocati su tutto il territorio nazionale nonché di 102 autovetture per un valore complessivo di oltre 30 milioni di euro».
Sono stati anche sequestrati alcuni conti bancari. I beni sequestrati sono stati affidati in custodia giudiziale al commissario apostolico che agisce per conto della Santa Sede, padre Fidenzio Volpi.
Il patrimonio sequestrato sarebbe stato gestito da persone vicine a padre Manelli, che ne avevano ottenuto il controllo al momento del commissariamento, quando il fondatore era stato estromesso dalla guida dell’istituto. I nuovi titolari del patrimonio avevano chiesto la restituzione dei veicoli e di locali nella disponibilità dei frati a Napoli e a Rocca di Papa.
E avevano anche intimato lo sfratto ai Francescani dell’Immacolata dalla Curia generalizia di via Boccea, utilizzata anche come studentato. Il 4 ottobre scorso Papa Francesco ha donato un immobile nei pressi della stazione Termini agli studenti Francescani dell’Immacolata che frequentano l’Antonianum per la preparazione filosofica e teologica al sacerdozio.
È possibile che l’affidamento in extremis dei beni dei Francescani dell’Immacolata a persone esterne servisse a favorire la nascita di un nuovo istituto d’impostazione liturgica tridentina, dopo i dissidi interni che hanno portato al commissariamento con una procedura iniziata già durante il pontificato di Benedetto XVI.
Fonte: Vatican Insider
Il Tribunale del Riesame edi Avellino ha dissequestrato i beni, come da notizia ANSA del 1 luglio 2015