(Adnkronos) – Gli organizzatori hanno voluto dare alla Marcia una caratteristica “non ecclesiale” per sottolineare l’autonomia dell’iniziativa dalle gerarchie ecclesiastiche, ma si professano credenti nella legge naturale e divina di cui la Chiesa è custode.
Gli stessi hanno anche ribadito che la Marcia non vuole essere un movimento pro-life, ma un evento, ossia una piattaforma che unisce sul campo, una volta l’anno, gruppi e associazioni diverse sulla base di un comune “No”, senza compromessi ad ogni forma di aborto e di violazione della vita umana innocente.
Come gli altri anni, il cardinale Raymond Leo Burke, che la sera prima aveva guidato un’adorazione eucaristica presso la Basilica di S. Andrea della Valle, ha percorso a piedi tutto il tragitto, da Piazza della Repubblica a piazza San Pietro. Lo stesso cardinale Burke, nel suo intervento al Convegno internazionale svoltosi sabato 3 maggio nella Sala S. Pio X di via della Conciliazione, aveva ribadito il divieto della Chiesa Cattolica di amministrare la Comunione ai peccatori manifesti.
Le parole del cardinale Burke possono considerarsi come la prima risposta positiva all’appello lanciato lo stesso giorno da 52 leaders pro-life mondiali ai vescovi cattolici, affinché, “in spirito di amore e misericordia”, neghino la Comunione a quei politici cattolici favorevoli all’aborto.
Questo appello è stato firmato nel corso del primo “Rome-Life Forum”, promosso da LifeSiteNews, Human Life International e Family Life International New Zealand, con la collaborazione degli organizzatori della Marcia per la Vita italiana.
Gli organizzatori hanno annunciato che la prossima Marcia per la Vita si terrà a Roma il 10 maggio 2015, preceduta dal secondo ‘Rome- Life Forum’. (Fonte: Libero)
Fonte: sito Marcia per la vita