Ho appena terminato di leggere le dichiarazioni di Renzi all’assemblea del Partito Democratico dove il segretario ha annunciato di essere disposto a porre la fiducia sulla legge Cirinnà e dico in tutta franchezza che sono contento. Rassicuro i lettori che non sono né impazzito, né sono colpito da un attacco di masochismo, né ho cambiato sponda (ideale).
No, la mia soddisfazione nasce dal fatto che finalmente le cose sono chiare a tutti. Vedremo nei fatti se Alfano preferisce altri 24 mesi al massimo di sopravvivenza, ma come un dead man walking in attesa dell’esecuzione che avverrà alle prossime elezioni, potendo solo sperare che il governatore dello Stato Renzi sospenda l’esecuzione offrendogli la grazia con un seggio da aspirante Follini; o se invece sceglie di essere ancora un attore credibile nello scacchiere politico dimostrando che non tutto è negoziabile.
Vedremo quanta rappresentatività goda nella truppa parlamentare pentastellata quel 43% di voti cattolici dato ai grillini stimato da Mannheimer.
Sono anche contento perché una volta di più abbiamo la prova che le cenette, i sorrisini, le galanterie, le manovre nell’ombra per silenziare chi non vuole soggiacere alla prepotenza dei potentati del pensiero unico, gli inviti al compromesso e ad abbassare i toni provenienti da tremuli, femminei ed inverecondi ecclesiasti, pronti a ripetere consenzienti il diktat dell’odierno conte zio e terrorizzati dal ricatto economico, “sopire, troncare … troncare, sopire”, non solo è una nuova forma di simonia dove il bene spirituale viene ceduto in cambio di favori economici, ma è anche un’idiozia politica.
E c’è infine un ultimo motivo che mi fa trarre soddisfazione dagli accadimenti di oggi. Si era nascosto dietro la Boschi, che si era nascosta dietro Lo Giudice che a sua volta aveva mandato avanti la faccia della Cirinnà; ma finalmente il lupo di Firenze ha dovuto mostrarsi come il vero motore del matrimonio gay. Non che il popolo del Circo Massimo non lo avesse capito, ma oggi che le cose stiano così è innegabile.
L’uomo cresciuto nello scoutismo cattolico è il vero e primo promotore della trasformazione riduttiva del matrimonio da istituzione volta alla generazione e protezione dei figli ad istituto sentimentale dove i bambini sono l’appendice strumentale per l’appagamento degli adulti e le donne dei meri forni a gettone.
#Renziciricorderemo deve diventare ad una sola voce la nostra risposta all’ululato di sfida che da Palazzo Chigi oggi ci viene lanciato. Oggi Renzi ha reso evidente che è contro il popolo della famiglia, contro il popolo del Circo Massimo, contro i milioni di familiari ed amici che li hanno sostenuti, contro le migliaia di suore, frati e sacerdoti che hanno pregato il Cielo per noi, contro i bambini che hanno il diritto a crescere vedendo l’amore del padre per la propria madre, contro gli educatori che non intendono piegarsi alla dittatura arcobaleno che tutto omologa e tutto rende indifferente.
Possiamo essere certi che troveremo Renzi e le lobby che l’hanno messo sul piedistallo ferocemente determinati ad annichilirci, ma oggi possiamo trovare conforto dalle parole del cardinale Bagnasco che ci ha esortato a tornare a “portare la croce sul nostro corpo”. E dunque, ci lasceremo spaventare dall’inquilino di Palazzo Chigi e dal suo “cerchio magico” radical chic?
Fonte: La NBQ