Quella violenza oscena contro le sentinelle (e il commento assurdo di Giorgio Saviano) – di Mario Adinolfi

Sentinelle a SienaLe cento piazze delle Sentinelle in piedi, le cento piazze dove si è svolta una veglia silenziosa per la libertà d’espressione di tutti e per il nostro diritto di affermare che un bimbo nasce sempre da un uomo e da una donna, sono state prese d’assalto da una violenza oscena che mi prenderò la briga di raccontare analiticamente quando avrò finito di raccogliere da voi anche qui i dettagli di quel che è avvenuto città per città.

Posso dirvi che a Rovereto hanno spaccato la faccia a un manifestante e preso d’assalto addirittura un sacerdote, che a Bologna centri sociali e lobby Lgbt hanno picchiato indiscriminatamente padri e madri di famiglia, che a Torino hanno tentato di non far svolgere la veglia con fumogeni e bestemmie ripetute al megafono. L’elenco di questa violenza cieca e oscena è infinito.

 

L’informazione vergognosa che abbiamo in questo paese ha fatto il resto. Repubblica racconta la veglia delle Sentinelle a Bologna come un “sit in anti-gay” organizzato da “ultracattolici” e offre l’ultima parola a questi vigliacchi che sono andati in quattrocento contro qualche decina di padri e madri di famiglia: “Abbiamo cacciato i fascisti” dice l’assalitore alla compiaciuta giornalista di Repubblica che racconta le Sentinelle sempre oscillando tra il sostantivo “guardiani” e gli aggettivi “ultracattolici” e “postfascisti”.

 

In qualsiasi nazione libera la violenza deliberata e pianificata contro la manifestazione del pensiero, svolta addirittura in forma silenziosa, sarebbe stigmatizzata. La stampa e la televisione italiane hanno scelto o di ignorarla o di sottolinearla con compiacimento.

 

È stata violenza cieca e oscena che otterrà un solo risultato. Renderci più decisi nella battaglia al fianco dei soggetti più deboli della società a partire dai bambini e dalle mamme. Non ci faremo piegare né dalla vostra violenza, né dalla vostra disinformazione più violenta ancora perché deliberata e sistematica.

 

Roberto Saviano ha scritto che le Sentinelle praticano una forma di “violenza culturale” (qualcuno sui social ha commentato questa sciocchezza domandandosi se allora lui, che i libri li scrive, sia da considerare un terrorista, ndr).

 

Non gli è scappato da ridere mentre pensava questa minchiata? E oggi che la violenza contro le Sentinelle è stata fisica e pesantissima e organizzata secondo voi chiederà scusa o si renderà conto dell’istigazione che le sue parole ieri hanno rappresentato? Non vi aspettate sorprese.