Questa mattina nella Sala Stampa della Santa Sede la presentazione ai giornalisti della preparazione del prossimo Sinodo sulla famiglia, in programma ad ottobre del 2014. La crisi sociale e spirituale del mondo attuale incide sulla vita familiare e crea una vera urgenza pastorale.
Ecco perché la convocazione di un’assemblea straordinaria del Sinodo è scelta che “riflette bene la sollecitudine pastorale” di Papa Francesco, commenta il neo segretario generale del Sinodo, mons. Lorenzo Baldisseri.
L’itinerario prevede due tappe: nel 2014 l’assemblea sinodale straordinaria per focalizzare la tematica e raccogliere testimonianze e proposte; nel 2015, anno dell’Incontro mondiale delle famiglie a Filadelfia, l’Assemblea Generale Ordinaria per definire le linee operative.
Nuove le modalità nella preparazione dell’assise spiega mons. Baldisseri:
“L’idea è quella di rendere l’istituzione sinodale un vero ed efficace strumento di comunione attraverso il quale si esprima e si realizzi la collegialità auspicata dal Vaticano II. Infatti, a questo scopo, è volontà del Santo Padre potenziare anche l’attività della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, perché essa possa adempiere adeguatamente alla sua missione di promuovere la collegialità episcopale cum Petro e sub Petro nel governo della Chiesa”.
Il documento preparatorio del Sinodo inviato ai vescovi di tutto il mondo vuole essere uno strumento di aiuto per la riflessione circa le “problematiche inedite” che si sono presentate negli ultimi anni sul tema della famiglia e sarà diffuso capillarmente nei decanati e nelle parrocchie.
Le risposte dei vescovi al questionario annesso, dovranno pervenire entro fine gennaio, quindi il consiglio della segreteria del Sinodo le analizzerà per elaborare l’Instrumentum laboris da trasmettere ai Padri sinodali.
Interpellato sulla decisione dei vescovi di Galles e Inghilterra di pubblicare on line il questionario, mons. Baldisseri ha aggiunto:
“Tutto sarà canalizzato attraverso i vescovi e le conferenze episcopali, però liberamente ciascuno può anche inviare un testo come vuole”.
La Dottrina della Chiesa non cambia, resta la base del ragionamento dei vescovi, semmai cambia l’approccio pastorale spiega il relatore generale, card. Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest:
“La famiglia appare come una realtà che discende dalla volontà del Creatore e costituisce una realtà sociale. Non è quindi una mera invenzione della società umana, tanto meno di qualche potere puramente umano, ma piuttosto una realtà naturale che è stata elevata da Cristo Signore nel contesto della grazia divina”.
La Chiesa non è un corpo statico, ma dinamico e deve crescere nella comprensione dunque si mette in ascolto a 360 gradi dei problemi e delle attese che vivono oggi tante famiglie, ha detto il segretario speciale del Sinodo mons. Bruno Forte.
Nel contesto della “modernità liquida, in cui nessun valore sembra assodato e in cui la famiglia è contestata o rifiutata, occorre mostrare il carattere profondamente umanizzante della proposta cristiana della famiglia che – ha proseguito – non è mai contro qualcuno, ma sempre a favore della dignità e della bellezza della vita dell’uomo, per il bene dell’intera società”.
“Mettersi in ascolto dei problemi, delle attese che vivono oggi tante famiglie – direi a 360 gradi – senza fare lo struzzo su nessuna questione, senza mettere la testa nella sabbia su nessuna questione, manifestando alle famiglie anzitutto vicinanza e proponendo loro in maniera credibile la Misericordia di Dio e la bellezza del rispondere alla sua chiamata”.
Un sì plebiscitario dal questionario alla comunione per i divorziati risposati o alle unioni gay che peso avrebbe? Questa la risposta di mons. Forte:
“Ciò che noi sappiamo nella Chiesa è che c’è un riferimento ultimo che è il discernimento di Pietro, cioè non bisogna dire che il Signore deve decidere a maggioranza dell’opinione pubblica, ma ignorare che c’è una consistente parte dell’opinione pubblica che ha un’istanza, sarebbe sbagliato. Bisogna rifletterci, pregarci, cercare insieme e il Successore di Pietro con il potere delle chiavi deve darci luce”.
A chi gli ha chiesto se potrà essere questa l’occasione per un dialogo rinnovato tra la Chiesa e gli omosessuali, mons. Forte ribatte:
“Credo che il Santo Padre chieda ai vescovi di tutto il mondo aiuto anche a discernere possibilità di accoglienza, di comprensione nella fedeltà naturalmente alla visione della famiglia dove un uomo e una donna si uniscono e procreano dei figli che è il messaggio fondamentale che la Chiesa dà sulla famiglia. Ma questo non vuol dire in nessun modo discriminare gli altri”.
Infine una domanda a mons. Baldisseri sul documento diffuso nelle scorse settimane dalla Diocesi di Friburgo sull’ammissione dei divorziati ai Sacramenti. Questa la risposta:
“Questa è una presa di posizione personale oppure locale che non corrisponde naturalmente alla prassi e alla dottrina della Chiesa”.
Testo proveniente dal sito di Radio Vaticana