Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – La popolazione giapponese continua a perdere bambini e adolescenti. A causa della mentalità imperante – un mix di consumismo, carrierismo e shintoismo – le coppie ritardano nell’avere figli e moltissime persone scelgono proprio di non averne. Ma in questo modo, come denuncia l’Ufficio nazionale di statistica, “ogni anno si registra la perdita di 150mila abitanti sotto i 15 anni di età”.
I dati sono stati resi noti ieri, in occasione della Giornata dei bambini. Al primo aprile, dice il governo, gli abitanti sotto i 15 anni erano 16,49 milioni su circa 127 milioni totali: il record negativo per il 32mo anno di fila. Secondo il ministero degli Interni, si tratta del 12,9 % della popolazione: negli Stati Uniti la percentuale è del 19,6 %; in Cina del 16,5 % e in Corea del Sud il 15,6 %.
Secondo le stime si tratta di 8,44 milioni di bambini e 8,04 milioni di bambine. Divisi per fasce di età si tratta di 3,55 milioni fra i 12 e i 14 anni; 3,4 milioni fra i 9 e gli 11; 3,2 milioni fra i 6 e gli 8 e 3,16 fino a 2 anni. Sulle 47 Prefetture che compongono il Giappone, Fukushima – colpita dal disastroso terremoto dell’11 marzo 2011 e dalla crisi nucleare che ha provocato – è la peggiore con 11mila adolescenti contro i 13mila dello scorso anno.
Il declino nelle nascite e il conseguente invecchiamento della popolazione mettono a serio rischio il benessere economico del Sol Levante. La terza economia al mondo ha un sistema pensionistico bilanciato, ma impossibile da sostenere senza le nuove generazioni. Per ora, però, il governo non si è impegnato per far ripartire la natalità.