Migliorare l’immagine della Chiesa cattolica attraverso l’industria dell’intrattenimento e discutere con importanti influencer di come oggi sia percepita dai media occidentali. Questo sarebbe l’obiettivo di un incontro fissato questo autunno da Papa Francesco a cui sarebbero invitati, secondo The Hollywood Reporter del 6 agosto, importanti personalità del cinema, della tv e della musica negli Stati Uniti.
TV E STAR HOLLYWOODIANE
Papa Francesco ha rivelato di non guardare la televisione dal 1990 in seguito a un fioretto fatto alla Madonna, ma, secondo le notizie riportate dalla rivista delle star americane, sembra proprio che chi ruota intorno a lui abbia una chiarissima idea di chi conta Oltreoceano nell’industria dello show-biz.
DA OPRAH WINFREY A MATT DAMON
Così una fonte ha rivelato che nella lista degli influencer, che potrebbero arrivare in Vaticano per il confronto con il Santo Padre e i suoi collaboratori, ci sarebbero tra gli altri la regina della tv Oprah Winfrey, l’attore Matt Damon, il super agente dei vip Ari Emanuel, il produttore televisivo e cinematografico Brian Grazer (A Beautiful Mind, Apollo 13, Il codice da Vinci) e David Geffen, cofondatore della DreamWorks SKG assieme al regista Steven Spielberg.
LA RIVOLUZIONE DEI MEDIA VATICANI
Una notizia che non trova conferma nelle fonti ufficiali del Vaticano, ma che sarebbe coerente con la nuova linea comunicativa lanciata ormai già da qualche tempo da Papa Francesco. E culminata con il piano di riorganizzazione della Curia, nell’ambito della rivoluzione legata ai mass media, che ha previsto la creazione di un coordinamento centrale guidato dal Prefetto Dario Edoardò Viganò, direttore del Centro Televisivo Vaticano (Il Messaggero, 27 giugno).
UNA SOLA REGIA
Le competenze (oggi divise fra vari uffici curiali: Sala stampa, Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, Ctv, Radio Vaticana, L’Osservatore Romano) verranno così accentrate in un unico ente. Una sola regia per potenziare la linea editoriale ufficiale della Curia sopratutto su temi caldi e in prospettiva del prossimo Sinodo dei vescovi sulla famiglia e del Giubileo della Misericordia.
Fonte: Aleteia