Papa Francesco: “Ah, come vorrei una Chiesa povera per i poveri! Incontro con Benedetto XVI il 23 marzo

Città del Vaticano, 16 marzo 2013 (VIS). Questa mattina, nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre ha salutato oltre seimila giornalisti ed operatori dei mezzi di comunicazione, della Santa Sede e accreditati permanentemente o soltanto in questi giorni coprire l’informazione relativa al Conclave.
“Cari amici, sono lieto, all’inizio del mio ministero nella Sede di Pietro, di incontrare voi, che avete lavorato qui a Roma in questo periodo così intenso, iniziato con il sorprendente annuncio del mio venerato Predecessore Benedetto XVI, l’11 febbraio scorso. Saluto cordialmente ciascuno di voi”.

“Il ruolo dei mass-media è andato sempre crescendo in questi ultimi tempi, tanto che esso è diventato indispensabile per narrare al mondo gli eventi della storia contemporanea. Un ringraziamento speciale rivolgo quindi a voi per il vostro qualificato servizio dei giorni scorsi – avete lavorato, eh! avete lavorato! –, in cui gli occhi del mondo cattolico e non solo si sono rivolti alla Città Eterna, in particolare a questo territorio che ha per ‘baricentro’ la tomba di San Pietro. In queste settimane avete avuto modo di parlare della Santa Sede, della Chiesa, dei suoi riti e tradizioni, della sua fede e in particolare del ruolo del Papa e del suo ministero”.

 

“Un ringraziamento particolarmente sentito va a quanti hanno saputo osservare e presentare questi eventi della storia della Chiesa tenendo conto della prospettiva più giusta in cui devono essere letti, quella della fede. Gli avvenimenti della storia chiedono quasi sempre una lettura complessa, che a volte può anche comprendere la dimensione della fede. Gli eventi ecclesiali non sono certamente più complicati di quelli politici o economici!

Essi però hanno una caratteristica di fondo particolare: rispondono a una logica che non è principalmente quella delle categorie, per così dire, mondane, e proprio per questo non è facile interpretarli e comunicarli ad un pubblico vasto e variegato. La Chiesa, infatti, pur essendo certamente anche un’istituzione umana, storica, con tutto quello che comporta, non ha una natura politica, ma essenzialmente spirituale: è il Popolo di Dio, il Santo Popolo di Dio, che cammina verso l’incontro con Gesù Cristo”.

“Soltanto ponendosi in questa prospettiva si può rendere pienamente ragione di quanto la Chiesa Cattolica opera. Cristo è il Pastore della Chiesa, ma la sua presenza nella storia passa attraverso la libertà degli uomini: tra di essi uno viene scelto per servire comesuo Vicario, Successore dell’Apostolo Pietro, ma Cristo è il centro, non il Successore di Pietro: Cristo. Cristo è il centro. Cristo è il riferimento fondamentale, il cuore della Chiesa. Senza di Lui, Pietro e la Chiesa non esisterebbero né avrebbero ragion d’essere.

 

Come ha ripetuto più volte Benedetto XVI, Cristo è presente e guida la sua Chiesa. In tutto quanto è accaduto il protagonista è, in ultima analisi, lo Spirito Santo. Egli ha ispirato la decisione di Benedetto XVI per il bene della Chiesa; Egli ha indirizzato nella preghiera e nell’elezione i Cardinali. È importante, cari amici, tenere in debito conto questo orizzonte interpretativo, questa ermeneutica, per mettere a fuoco il cuore degli eventi di questi giorni”.

“Da qui nasce anzitutto un rinnovato e sincero ringraziamento per le fatiche di questi giorni particolarmente impegnativi, ma anche un invito a cercare di conoscere sempre di più la vera natura della Chiesa e anche il suo cammino nel mondo, con le sue virtù e con i suoi peccati, e conoscere le motivazioni spirituali che la guidano e che sono le più autentiche per comprenderla.

 

Siate certi che la Chiesa, da parte sua, riserva una grande attenzione alla vostra preziosa opera; voi avete la capacità di raccogliere ed esprimere le attese e le esigenze del nostro tempo, di offrire gli elementi per una lettura della realtà. Il vostro lavoro necessita di studio, di sensibilità, di esperienza, come tante altre professioni, ma comporta una particolare attenzione nei confronti della verità, della bontà e della bellezza; e questo ci rende particolarmente vicini, perché la Chiesa esiste per comunicare proprio questo: la Verità, la Bontà e la Bellezza ‘in persona’.

Dovrebbe apparire chiaramente che siamo chiamati tutti non a comunicare noi stessi, ma questa triade esistenziale che conformano verità, bontà e bellezza”.

 

Quindi, mettendo da parte i fogli con il discorso scritto, il Papa ha detto: “Alcuni non sapevano perché il Vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco. Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi. Io vi racconterò la storia”.

 

“Nell’elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche Prefetto emerito della Congregazione per il Clero, il Cardinale Claudio Hummes: un grande amico, un grande amico! Quando la cosa diveniva un po’ pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: ‘Non dimenticarti dei poveri!’. E quella parola è entrata qui (indica la testa, ndr): i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi.

Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. È per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no?

È l’uomo che ci dà questo spirito di pace, l’uomo povero … Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! Dopo, alcuni hanno fatto diverse battute. ‘Ma, tu dovresti chiamarti Adriano, perché Adriano VI è stato il riformatore, bisogna riformare …’. E un altro mi ha detto: ‘No, no: il tuo nome dovrebbe essere Clemente’. ‘Ma perché?’. ‘Clemente XV: così ti vendichi di Clemente XIV che ha soppresso la Compagnia di Gesù!’. Sono battute …”.

 

“Vi voglio tanto bene, vi ringrazio per tutto quello che avete fatto. E penso al vostro lavoro: vi auguro di lavorare con serenità e con frutto, e di conoscere sempre meglio il Vangelo di Gesù Cristo e la realtà della Chiesa. Vi affido all’intercessione della Beata Vergine Maria, Stella dell’evangelizzazione. E auguro il meglio a voi e alle vostre famiglie, a ciascuna delle vostre famiglie. E imparto di cuore a tutti voi la benedizione. Grazie”.

 

Infine, dopo aver salutato alcuni giornalisti e responsabili dei mezzi di comunicazione della Santa Sede, il Papa ha concluso con queste parole: “Vi avevo detto che vi avrei dato di cuore la mia benedizione. Dato che molti di voi non appartengono alla Chiesa cattolica, altri non sono credenti, imparto di cuore questa benedizione, in silenzio, a ciascuno di voi, rispettando la coscienza di ciascuno, ma sapendo che ciascuno di voi è figlio di Dio. Che Dio vi benedica”.

 

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Impegni del Santo Padre Francesco (17 – 24 marzo 2013)

Città del Vaticano, 16 marzo 2013 (VIS). Di seguito pubblichiamo gli impegni del Santo Padre dal 17 al 24 marzo.

– 17 marzo, domenica: alle 10.00, nella Parrocchia di Sant’Anna in Vaticano: Santa Messa Alle 12.00: Angelus dallo Studio privato.

– 18 marzo, lunedì: Incontro con il Presidente della Repubblica di Argentina, alla Domus Sanctae Marthae.

– 19 marzo, martedì: alle 9.30 in Piazza San Pietro: Celebrazione Eucaristica per l’Inizio del Ministero Petrino. (Apertura degli ingressi in Piazza San Pietro alle ore 06.30). Al termine della celebrazione eucaristica, il Santo Padre, davanti all’Altare della Confessione. riceve il saluto dei Capi delle Delegazioni Ufficiali. Il pranzo alla Domus Sanctae Marthae.

– 20 marzo, mercoledì: alle 11.00, nella Sala Clementina: Udienza alle Delegazioni di Delegati Fraterni.

– 22 marzo, venerdì: alle 11.00, nella Sala Regia: Udienza al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

– 23 marzo, sabato: alle 12.00, partenza in elicottero dall’eliporto vaticano; alle 12.15 Castel Gandolfo: incontro con il Papa emerito Benedetto XVI e pranzo, al termine: rientro in Vaticano.

– 24 marzo, domenica: alle 9.30, in Piazza San Pietro: Celebrazione Eucaristica nella Domenica delle Palme; alle 12.00 Angelus.

 

Fonte: Vatican Information Service