Si è tenuta stamattina in Sala Stampa vaticana la presentazione dell’Ostensione della Sindone 2015 che si terrà a Torino dal 19 aprile al 24 giugno prossimi e che, tra i “pellegrini”, vedrà anche Papa Francesco. Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e custode pontificio della Sindone, ha illustrato il programma della visita del Papa.
Si terrà in coincidenza con il secondo centenario della nascita di San Giovanni Bosco l’Ostensione della Sindone e sarà dedicata in modo particolare ai giovani e ai sofferenti. Prima di entrare nei dettagli dell’evento, mons. Nosiglia, ha annunciato con gioia il programma ufficiale della visita pastorale del Papa a Torino, nei giorni 21 e 22 giugno. Una visita che inizierà con l’incontro del Papa con il mondo del lavoro e, subito dopo, lo vedrà in Cattedrale in preghiera davanti alla Sindone.
Tanti poi nelle due giornate gli appuntamenti: con alcuni giovani detenuti del carcere minorile insieme a immigrati e senza dimora, con i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, con gli ammalati e i disabili del Cottolengo, con i ragazzi e i giovani.
Ci sarà poi la celebrazione eucaristica in Piazza Vittorio e la visita al Santuario della Consolata e uno spazio per il dialogo ecumenico attraverso l’incontro con la Chiesa evangelica valdese. Nella mattinata del 22, in forma privata, Papa Francesco incontrerà anche alcuni suoi familiari, con loro celebrerà la Messa nella cappella dell’arcivescovado e pranzerà.
Pellegrinaggio dell’anima
E’ “L’Amore più grande” “il motto scelto per l’Ostensione di quest’anno e l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, spiega di averlo scelto perché nel Sacro lino si possono leggere i segni della Passione del Signore che così ci ha donato la salvezza e continua:
“Il pellegrinaggio a Torino ha caratteristiche sue proprie, che non si riscontrano in altre tipologie. Non è un viaggio ai Luoghi Santi, né alle tombe dei martiri; non è un itinerario alla riscoperta di apparizioni o miracoli.
È un viaggio insieme comunitario e interiore, un ‘pellegrinaggio dentro se stessi’, che ha il suo culmine nell’incontro con l’immagine dell’Uomo dei Dolori. Un incontro che, l’abbiamo visto tante volte, provoca alla commozione e insieme invita alla conversione e al servizio”.
La Famiglia di Don Bosco
Il viaggio del Papa a Torino, come l’intera Oostensione, spiega mons. Nosiglia, si caratterizza anche come un ringraziamento per il dono del “Santo dei giovani” e per il servizio che la Famiglia salesiana continua a svolgere a Torino e in tutto il mondo nei campi dell’educazione, della missione, dello sport, della comunicazione:
“Il mondo giovanile è coinvolto più di altri nella missione salesiana: per questo ho voluto che l’Ostensione si caratterizzi con un invito forte ai giovani – torinesi, italiani, di tutto il mondo. Nei giorni della visita del Papa a Torino proporremo una ‘mini-Gmg”, una serie di incontri, confronti, preghiere, momenti di festa che ci aiutino a rientrare in contatto con i giovani: per conoscerci a vicenda, ascoltarci, dialogare.
Anche qui la Sindone sarà il richiamo forte: ci saranno pellegrinaggi notturni in Duomo e i giovani torinesi ‘presenteranno’ le realtà vive della Chiesa nella nostra città ai loro coetanei italiani e stranieri. Un segno straordinario sarà la presenza della Croce delle Gmg, che farà tappa a Torino nel suo viaggio verso Cracovia”.
Sindone, malati in prima fila
L’altra particolarità della prossima Ostensione è l’attenzione al mondo della sofferenza proprio perché forte è, nella Sindone, il richiamo al dolore ma anche alla speranza e alla solidarietà concreta. Quest’anno, ha annunciato mons. Nosiglia, i pellegrini malati e i loro accompagnatori avranno a disposizione nuove strutture di ospitalità, realizzate appositamente per l’Ostensione.
Le offerte per il Papa
Il pellegrinaggio alla Sindone vuole essere anche occasione per avvicinarsi al Sacramento della Riconciliazione, segno concreto del perdono e, in diversi luoghi, assicura l’arcivescovo di Torino, i sacerdoti ascolteranno le confessioni dei fedeli in tutte le lingue del mondo: è già programmato un pellegrinaggio di giovani cinesi, studenti universitari in Italia e poi pellegrinaggi provenienti dall’Europa e dall’America.
Infine, un’iniziativa che vorrà essere un dono a Papa Francesco: tutte le offerte che spontaneamente i pellegrini vorranno lasciare durante l’Ostensione, verranno consegnate al Papa il 21 giugno per destinarle a un’opera, un progetto di sostegno per i poveri o i bisognosi.
A parlare è poi la dott.ssa Elide Tisi, vicesindaco di Torino e presidente del Comitato Ostensione:
“La città si sta preparando ad accogliere i pellegrini che arriveranno per l’ostensione. Naturalmente, la presenza del Papa nella nostra città, che sarà più lunga di quella che inizialmente si pensava, è un segnale molto forte per Torino, che è una città che sta vivendo sicuramente una fase molto difficile, molto delicata, di profonda trasformazione, ma anche con molte fatiche.
L’attenzione che il Santo Padre riserverà anche alle fasce più deboli della popolazione, alle persone che necessitano di attenzioni particolari, credo sia un segnale importante, importante per tutti. Certamente, infatti, in questo momento storico, e in occasioni come queste, non dobbiamo dimenticare, ma anzi forse dobbiamo maggiormente accorgerci di chi ci sta accanto e di chi magari fa più fatica”.
A oggi, sono quasi 850 mila i pellegrini che hanno già prenotato la visita alla Sindone, la maggior parte italiani, ma tanti anche gli stranieri, afferma Tisi, 4.500 sono i volontari che presteranno servizio e sottolinea: “La preparazione dell’Ostensione ha coinvolto tutta la città. Il contributo in termini di risorse e servizi offerto da chi ha lavorato insieme all’arcidiocesi di Torino e agli enti promotori è risultato non solo importante, ma fondamentale”.
Testo proveniente dal sito di Radio Vaticana