Oggi avremo il nuovo Governo. Sappiamo tutto su quel che sta accadendo? Video

Per capire quel che è accaduto nel nostro Governo in questi giorni va ascoltato con attenzione il discorso che ha tenuto Matteo Salvini dopo la seconda convocazione al Quirinale. Molti pensano semplicisticamente che tutto quello che c’è da sapere viene fornito al popolo dai mass media o dai social. Ma non è così. 

La politica infatti si alimenta per la maggior parte di trame e accordi segreti, talora impensabili, ma sempre finalizzati a precisi interessi di parte, spesso ottusi e protagonistici.

Di più. Un ministro dell’Interno dispone anche delle informazioni dei Servizi segreti, che non divulga certo le notizie alle agenzie giornalistiche.

Poi ci sono le cosiddette “schegge impazzite”, come Beppe Grillo ad esempio.

Intelligente, temerario, beffardo, imprevedibile, furbo. Lui “prova” a mettere in campo qualcosa di assurdo ed è talmente spericolato che spiazza tutti e fa presa sugli scontenti, i delusi e i maltrattati dalla vita.

In questo modo è riuscito a creare un “partito del niente”, un partito che non ha nemmeno una sede propria ma solo una piattaforma web su cui esprimono il proprio parere un manipolo di iscritti che vengono convocati a capriccio e la cui veridicità di voto non è controllabile.

Uno “specchietto per le allodole” dove è tutto virtuale, perché il M5S non ha storia, non ha una scuola di formazione e i suoi parlamentari sono stati pescati tra anonimi inesperti. E senza personalità politica dovrebbero restare, secondo le regole del Movimento, perché non possono essere rieletti. Ma, siccome chi regge le loro fila fa e disfa a suo piacimento, tutto è aperto ai cambiamenti dell’ultima ora.

Lo si potrebbe paragonare al “Partito dell’uomo qualunque” fondato nel 1945 dal commediografo e giornalista Guglielmo Giannini, a cui può darsi che Grillo si sia ispirato quanto a provocazioni, buffonate e assurdità senza futuro. Una per tutte: anche lui affermò che per governare «[…] basta un buon ragioniere che entri in carica il primo gennaio e se ne vada il 31 dicembre. E non sia rieleggibile per nessuna ragione»

E ancora. Giannini, dopo aver definito due anni prima Palmiro Togliatti «verme, farabutto e falsario», tentò un’alleanza con lui, ma dovette rinunciarvi per le proteste della base del partito. Molte altre sono le sconfortanti analogie con il Movimento 5S (si possono leggere qui), ma basta quanto riportato per dare un’idea del nihil sub sole novi: Beppe Grillo è molto meno originale e geniale di quel che comunemente si ritiene.

Può essere confortante sapere che il partito di Giannini ebbe scarso seguito e tutto sommato vita breve, ma i tempi erano diversi. Difatti fu stritolato dagli emergenti “giganti” dell’ideologia che oggi non esistono più. Ci riferiamo alla Democrazia cristiana di De Gasperi sostenuta da Pio XII, a un Partito Liberale che aveva il suo ideologo in Benedetto Croce e a un Partito Comunista guidato da quel Togliatti che prendeva ordini direttamente da Stalin.

Oggi non si intravvede altro baluardo al qualunquismo e alla rincorsa del potere fine a se stesso se non nella Lega di Matteo Salvini il quale, piaccia o meno, ha saputo dimostrare coerenza e coraggio, oltre a vero interesse per il bene dell’Italia.

Negli altri esponenti politici vediamo solo l’incapacità di esprimere un’azione politica autonoma oppure un protagonismo per mera volontà di dominio (o di pagnotta), senza tralasciare di considerare le oscure trame internazionali che vogliono ridurre il nostro Paese ad una colonia europea.

Ma, se la Storia insegna qualcosa, anche nel 1948 c’era chi complottava per ridurre la nostra Nazione a satellite della Russia, Stato ateo e comunista che inventò i Gulag per reprimere qualunque tentativo di dissenso, seppur talora falso, oltre a mettere in atto veri e propri massacri di popolo, come avvenne in Ucraina.

Per scongiurare tale misera fine del nostro Stato, Papa Pio XII, in occasione delle prime elezioni a suffragio universale che vedevano contrapposta  la cattolica Dc al comunista Fronte Popolare, promosse varie iniziative tra cui la creazione dei Comitati civici, sostenuti dall’Azione cattolica con il coinvolgimento delle associazioni universitarie e inviò anche un monito ai parroci riguardo alla responsabilità del prossimo voto. (qui)

La successiva vittoria ottenuta grazie ai “rosari delle beghine”, così definite sprezzantemente dai comunisti,  fece proclamare a Benedetto Croce: «Beneditele quelle beghine, perché senza il loro voto oggi noi non saremmo liberi» (qui)

Trionfò dunque la Democrazia Cristiana, nel cui simbolo vi era tanto di croce, quella Croce che oggi i nostri alti ecclesiastici negano che possa essere esibita durante i comizi insieme alla corona del Rosario, accusando nel contempo Matteo Salvini di opportunismo e malafede.  Si è dimostrato su questo sito l’assoluta coerenza della Lega e del suo attuale leader nel corso degli anni. Per quel che può servire alla verità dei fatti. (qui)

E ancora oggi non resta altra possibilità che affidare di nuovo a Dio la nostra amata Italia, unendoci in preghiere e suppliche autonomamente, visto che non c’è più alcun pontefice a sostenerci, restando però fiduciosi nelle parole eterne delle Sacre Scritture: “Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede. (Sal 33,12) E anche: “Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode.” (Sal 127,1)

 

Paola de Lillo