Citando Michel Schooyans, il docente di filosofia politica all’Università di Lovanio, che ha scritto diversi libri sul “bioterrorismo”, lo potremmo definire il «terrorismo dal volto umano».
È quanto sta accadendo in Olanda e Belgio, dove – nota giustamente oggi il Foglio in un editoriale – non c’è più nemmeno «un re Baldovino» capace di compiere il «gran gesto» e dimettersi per opporsi a leggi contrarie alla coscienza e al senso comune. In Olanda e Belgio, di qui a breve, l’eutanasia ai minori sarà estesa a un maggiore numero di casi.
E per i bambini nati con malformazione, i limiti, che erano stati finora posti, cadranno in nome della compassione, del diritto a una vita dignitosa e a un’esistenza senza dolore.
L’ESSERINO. Che è successo? Come siamo arrivati a questo punto? Ogni volta che si spinge più in là il limite, la domanda si fa più pressante. Il dottore Eduard Verhagen, il pediatra del “Protocollo di Groningen”, il protocollo che per primo sfondò la barriera dell’eutanasia infantile, ha dichiarato che è sbagliato «costringere l’esserino a soffrire così a lungo».
Così, in nome del nostro spirito umanitariano, lo ammazziamo. Così “l’esserino” smette di patire e pure noi, che siamo così addolorati per le sue sorti, possiamo tornare sollevati alle nostre incombenze, finché un qualche panda o balena non catturerà la nostra attenzione per la sua sciagurata sorte.
E’ MALATO? SOFFRE? SOPPRIMETELO. È il capovolgimento del concetto di cura. In base a quello spirito di solidarietà umana, di partecipazione al destino comune, da Ippocrate a noi – passando per la grandiosa storia cristiana che diede al malto una dignità tale da meritarsi luoghi di cura adeguati – siamo arrivati al suo opposto. È malato? Soffre? Sopprimetelo.
Per il suo bene, beninteso. Perché anche l’umanitarismo e il dolorismo degli anni Duemila ha bisogno di autogiustificarsi con la bontà. È il “terrorismo dal volto umano”, appunto.
articolo pubblicato su Tempi.it