Gli attacchi perpetrati dalla setta islamista Boko Haram rischiano di far esplodere un conflitto confessionale di ampie dimensioni, afferma un rapporto elaborato da una delegazione congiunta cristiano-islamica che ha visitato di recente la Nigeria. I 12 membri della delegazione – riferisce l’Agenzia Fides – erano guidati dal segretario generale del Consiglio Mondiale delle Chiese (World Council of Churches, WCC), Olav Fyske Tveit, e dal principe giordano Ghazi bin Muhammad, presidente del Royal Aal al-Bayt Institute for Islamic Thought.
“Esiste la possibilità che le tensioni e i conflitti correnti possano essere inghiottiti dalla loro dimensione religiosa, specialmente lungo le linee di tensione religiose geografiche” afferma il rapporto che avverte: indicare nel solo elemento religioso la causa del conflitto rischia di creare “una profezia che si auto-avvera”. Una tipica “linea di tensione religiosa geografica” è la cosiddetta Middle Belt, della quale fa parte lo Stato di Plateau, l’area della Nigeria centrale al confine tra il sud, in maggioranza cristiano, e il nord, in gran parte islamico.
Proprio nello Stato di Plateau si sono registrati gli ultimi massacri, causati da antiche rivalità tra allevatori Fulani musulmani e agricoltori Birom cristiani. La delegazione cristiano-islamica nota che “sebbene in Nigeria si registrino le violenze peggiori tra le due fedi dai tempi della guerra bosniaca del 1992-95, le loro cause profonde vanno oltre la religione”.
“Corruzione, malgoverno, dispute fondiarie e la mancanza di aiuti alle vittime e di punizione per gli autori delle stragi, sono fonte di tensione specialmente nella cosiddetta Middle Belt”. In questa area si scaricano le tensioni causate dal “divario economico tra gli Stati produttori di petrolio del Sud e quelli privi di risorse del Nord” alle quali si aggiungono i conflitti locali latenti tra agricoltori e allevatori.
Per cercare di promuovere la riconciliazione in Nigeria, il WCC e la Royal Aal al-Bayt Institute for Islamic Thought hanno infine deciso di pubblicare dei libri da distribuire nelle scuole locali, per spiegare i fondamenti teologici della pace in entrambe le religioni, e di lanciare un manifesto per la cooperazione interreligiosa.
Fonte: Radio Vaticana