Kathmandu (AsiaNews) – In Nepal il Natale è diventata una festa “collettiva”: oltre ai cattolici e ai cristiani, quest’anno anche indù e buddisti hanno partecipato alle celebrazioni del 25 dicembre. A differenza del passato infatti, le persone di altri credo non hanno accolto solo l’aspetto più “consumistico” della festività, ma hanno voluto onorare la nascita di Cristo partecipando alle messe che si sono tenute nelle varie chiese del Paese.
La notte di Natale, centinaia di persone hanno riempito la cattedrale dell’Assunzione, a Kathmandu. Molti sono rimasti in piedi, pur di partecipare alla messa. “Agli occhi di Dio – ha detto i parroco, p. Robin Rai, durante l’omelia – nessuno è abbandonato e discriminato. La grazia del Signore è aperta a chiunque voglia vivere secondo la vita di Dio”.
Secondo Manohar Sharma, un sociologo, proprio questa apertura verso l’altro attira i fedeli di altre religioni verso il cristianesimo. “L’induismo è pieno di pratiche discriminatorie – afferma ad AsiaNews -. Inoltre, indù e buddisti celebrano le loro feste in modo sfarzoso, anche se la maggior parte di loro non gode di queste possibilità. Migliaia di persone in Nepal si interessano al cristianesimo perché lontano dalle discriminazioni di casta che invece dominano tra gli indù”.
In effetti, l’ultimo censimento ha mostrato che la popolazione cristiana è in aumento. Secondo K.B. Rokaya, un pastore protestante, di recente sono state create 7mila nuove chiese in tutto il Paese. In Nepal il 25 dicembre è festa nazionale dal 2008. Da allora i cristiani hanno potuto esporre immagini e addobbi sacri nei negozi, fuori dalle chiese e dalle abitazioni.