Abbiamo riflettuto a lungo se raccontare il vergognoso oltraggio al Crocifisso contenuto nel film “Paradise Faith” del regista austriaco Ulrich Seidl, presentato qualche giorno fa alla Mostra di Venezia 2012. Abbiamo poi deciso di pubblicare questo articolo non per dare gloria a Satana, ma perchè ognuno si senta incitato a strappargli queste anime di cui, per ora, è il padrone. Il film narra di due coniugi: lei cattolica, fanatica e bigotta, ossessionata dall’esigenza di convertire il prossimo a tutti i costi, tant’è che gira sempre con una statua della Madonna in mano, e lui mussulmano, assente da casa da vari anni, che ritorna su una sedia a rotelle.
Messa alla prova della fede (non si comprende perché abbia resistito per anni senza sesso e poi si scateni al ritorno del marito), decide di farlo con un crocifisso. Intanto il marito fustiga, butta in terra e calpesta con il mezzo di trasporto con cui si sposta tutti i Crocifissi che la moglie ha morbosamente disseminato per casa.
Il film, a detta di tutti i critici, è di scarsissimo valore artistico e a contenuto disgustosamente immorale, per cui strabilia che sia stato proposto in una Mostra cinematografica di grande prestigio come quella di Venezia. L’incredibile è che l’autore/regista si definisca un cattolico in ricerca di approfondimenti sulla fede.
La buona notizia viene dal sito Pontifex il quale informa che un avvocato “ha presentato denuncia presso la Procura della Repubblica di Venezia nei confronti del regista del film Ulrich Seidl , dell’attrice Maria Hofstatter , dei responsabili sia della produzione del film che della mostra del cinema di Venezia, nonchè di tutti coloro che ulteriormente saranno ritenuti responsabili a titolo di concorso per i reati di cui agli artt. 403 e 404 c.p. , a seguito delle scene gravemente blasfeme ed oltraggiose contenute nella pellicola , sconfinanti in una prolungata scena di sesso con un crocifisso compiuta dalla Hofstatter”.
In attesa che la giustizia umana faccia il suo corso, preghiamo perché il Signore li riconduca a Sè.
Redazione La Madre della Chiesa