Si accende il dibattito sul matrimonio in Inghilterra e le ipotetiche nuove norme in materia. Il Governo britannico ha avviato una consultazione, sulla modifica della definizione stessa dell’istituto matrimoniale, che si chiuderà il prossimo 15 giugno. Tra le ipotesi sul tappeto c’è anche quella di arrivare entro il 2015 a una legalizzazione delle unioni tra persone dello stesso sesso.
Monsignor Peter David Gregory Smith, arcivescovo di Southwark e presidente del dipartimento per la responsabilità cristiana della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, ha incoraggiato i fedeli a “partecipare alla consultazione e a far conoscere le loro obiezioni”. A nome della Chiesa cattolica presente nel Paese, il presule dà sostegno alla “Coalition for Marriage” (“Coalizione per il matrimonio”), un movimento popolare che promuove la campagna affinché “la definizione corrente del matrimonio rimanga nel diritto inglese”.
Un cambiamento – avverte l’arcivescovo Smith – non è necessario perché il “Civil partnerships act” prevede già i diritti civili delle coppie dello stesso sesso. Né un cambiamento è auspicabile – evidenzia – perché cambierebbe radicalmente lo scopo legale del matrimonio, eliminando qualsiasi riferimento alla procreazione ed educazione dei figli. Secondo il presule “il matrimonio è un’istituzione sociale fondamentale e né lo Stato né la Chiesa hanno il diritto di ridefinirne il significato”.
©L’Osservatore Romano 2 giugno 2012