Il cristiano deve guardare con speranza alla morte, perché solo varcandola possiamo contemplare Dio. E’ quanto affermato stamani da Benedetto XVI durante la Messa celebrata nella Basilica Vaticana per i cardinali e vescovi defunti nell’ultimo anno. Il Papa ha ribadito che la nostra speranza riposa sull’amore di Dio che risplende nella Croce di Cristo. “Come rispondiamo noi cristiani alla questione della morte?”.
Benedetto XVI muove da questo fondamentale interrogativo nella sua omelia tutta dedicata al significato che l’uomo di ogni tempo attribuisce alla fine della sua esistenza terrena. Il cristiano, è l’esortazione del Papa, è chiamato a rispondere “con la fede in Dio, con uno sguardo di solida speranza che si fonda sulla Morte e Risurrezione di Gesù Cristo”:
“Allora la morte apre alla vita, a quella eterna, che non è un infinito doppione del tempo presente, ma qualcosa di completamente nuovo. La fede ci dice che la vera immortalità alla quale aspiriamo non è un’idea, un concetto, ma una relazione di comunione piena con il Dio vivente”.
Una comunione, ha aggiunto, che è “stare nelle sue mani, nel suo amore, e diventare in Lui una cosa sola con tutti i fratelli e le sorelle che Egli ha creato e redento con l’intera creazione”. La nostra speranza allora, ha soggiunto, “riposa sull’amore di Dio che risplende nella Croce di Cristo e che fa risuonare nel cuore le parole di Gesù al buon ladrone: ‘Oggi con me sarai nel paradiso’”:
“Questa è la vita giunta alla sua pienezza: quella in Dio; una vita che noi ora possiamo soltanto intravedere come si scorge il cielo sereno attraverso la nebbia”. Quindi il Papa si è soffermato sulla testimonianza offerta dai dieci cardinali e dagli arcivescovi e vescovi morti nell’ultimo anno. In loro, ha detto, possiamo riconoscere gli amici del Signore che, fidandosi della sua promessa, “anche nelle persecuzioni” hanno conservato la gioia della fede:
“I Pastori che oggi ricordiamo hanno, infatti, servito la Chiesa con fedeltà e amore, affrontando talvolta prove onerose, pur di assicurare al gregge loro affidato attenzione e cura”. Inoltre, ha aggiunto, questi pastori hanno “offerto un prezioso contributo alla stagione post-conciliare, tempo di rinnovamento in tutta la Chiesa”.
Il Papa ha quindi ribadito che la nostra speranza è garantita da Cristo che “ha voluto vivere nella carne l’esperienza della morte per trionfare su di essa” con la Risurrezione. La nostra giustizia, come la nostra speranza, ha avvertito si basa “sulla fede in Cristo”. E grazie al suo Mistero pasquale “varcando la soglia della morte, i nostri occhi potranno vedere Dio, contemplare il suo Volto”. Il Papa non ha infine mancato di mettere l’accento sull’importanza del visitare i nostri cari nei cimiteri:
“I luoghi della sepoltura costituiscono come una sorta di assemblea, nella quale i vivi incontrano i propri defunti e con loro rinsaldano i vincoli di una comunione che la morte non ha potuto interrompere”.
Alessandro Gisotti
Fonte: Radio Vaticana