Lo stesso giorno in cui Papa Francesco si è recato a Sarajevo, la Gazzetta di Modena ha dato l’annuncio che il cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha vietato l’incontro pubblico di preghiera che doveva tenersi a Sestola il prossimo 20 giugno e che prevedeva anche la presenza della veggente Vicka.
In realtà il decreto con cui si vieta l’evento porta la data del febbraio scorso e non si comprende il ritardo con il quale è stato reso pubblico, considerato che la macchina dell’organizzazione si era mossa da tempo e che le adesioni già ottenute facevano ben sperare di bissare una partecipazione di migliaia di fedeli, come era avvenuto per l’incontro dell’anno scorso.
Va detto che tale provvedimento è l’ultimo di una serie di interventi assunti per analoghi casi.
Innanzitutto bisogna ricordare che nell’ottobre 2013, a nome e per conto del Cardinale Müller, il nunzio apostolico negli U.S.A., Mons. Carlo Maria Viganò, in una lettera a Romny Jenkins, segretario generale della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, aveva chiesto che i Vescovi statunitensi impedissero gli incontri pubblici con il veggente Ivan Dragicevic.
Tale direttiva, era scritto nella lettera, era in osservanza alla dichiarazione di Zara del 10 aprile 1991, in cui i Vescovi della ex Repubblica Jugoslava avevano asserito che sulla base delle ricerche che sono state eseguite, non è possibile affermare che ci siano state apparizioni o rivelazioni soprannaturali. “Da ciò – concludeva la lettera – deriva che i chierici e i fedeli non possono partecipare ad incontri, conferenze, o celebrazioni pubbliche in cui la credibilità di queste ‘apparizioni’ venga data per certa”.
L’anno successivo il Vescovo di Anagni-Alatri, con una circolare dell’8 novembre 2014, vietò all’ultimo momento un incontro con Vicka a Fiuggi, adducendo le stesse motivazioni riportate nella lettera di Mons. Viganò.
Parimenti nel marzo scorso è stato vietato un altro incontro con Ivan, che avrebbe dovuto tenersi a St. Charles, negli Stati Uniti, presso la Lindenwood University.
Il divieto stavolta è arrivato da Mons. Robert Carlson, ordinario del luogo, che in una nota indirizzata ai sacerdoti e ai diaconi della sua arcidiocesi ha affermato: “Ho ricevuto una richiesta da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede di ricordare a tutti che non bisogna partecipare ad eventi che promuovono i cosiddetti veggenti di Medjugorje ed in particolare il signor Ivan Dragicevic.”
Si ha anche notizia che il Vescovo di Vicenza abbia negato l’autorizzazione ad un nuovo incontro di preghiera con Ivan, incontro che l’anno scorso si è tenuto il 17 agosto presso la chiesa di Santa Corona. Non abbbiamo modo di verificarla, ma vi sono buone probabilità che l’informazione sia attendibile.
Però la notizia di maggior rilevanza è quella contenuta in un’agenzia Ansa di oggi riguardante le affermazioni fatte dal Papa nel viaggio di ritorno da Sarajevo. Rispondendo ai giornalisti, il Pontefice ha annunciato che entro la fine del mese di giugno, probabilmente l’ultimo mercoledì, il cardinale Müller terrà una quarta (e forse ultima) sessione di cardinali e vescovi per risolvere il problema Medjugorje. Ha aggiunto che la decisione è imminente e che ne verrà fornita tempestiva comunicazione agli organi di stampa. “Intanto – ha concluso – si danno ai vescovi alcuni orientamenti sulle linee che si prenderanno riguardo ai fenomeni di Medjugorje”.
Redazione La Madre della Chiesa
Video delle risposte riguardanti Medjugorje rese da Papa Francesco nella conferenza stampa tenuta il 6 giungo scorso durante il volo di ritorno da Sarajevo. Si precisa che Padre Lombardi ha reso noto che la sessione non si è ancora tenuta.