Una polemica sta cercando di travisare il senso delle parole pronunciate lunedì 4 febbraio durante una conferenza stampa in Vaticano da monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Su domanda di ZENIT, il dicastero vaticano ha fornito questa spiegazione.
“Riguardo alla questione del diritto siamo di fronte ad una questione patrimoniale. Mons. Paglia non ha detto che bisogna promuovere i diritti per le persone omosessuali. Nella misura in cui esistono delle disposizioni aperte a qualsiasi cittadino, non è il caso, secondo lui, di andare a cercarne nuove nel diritto matrimoniale”.
“Quando mons. Paglia afferma che esistono delle gravi discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali (in alcuni Paesi è un reato), questo non significa che riconosce una comunità umana che si chiamerebbe ‘il gruppo omosessuale’. Il magistero parla sempre di persone omosessuali e non di omosessuali tout court. Detto questo, è del tutto normale di rifiutare gravi discriminazioni nei confronti delle persone in base al loro orientamento sessuale. Per quanto riguarda il matrimonio, non si tratta di discriminazione, perché il matrimonio non è un diritto assoluto, ma relativo. È soggetto ad alcune condizioni, in particolare quella della procreazione”.
Fonte: Zenit