Una nuova inquietante notizia è giunta dalla Francia del laicismo militante, e riguarda, l’aspetto fondamentale della formazione mentale e comportamentale della gioventù: la scuola, lo strumento prediletto per la creazione di un “nuovo uomo”. Nella folle corsa a precipizio della nostra società verso l’elevazione degli altari al Leviatano mondialista, la Francia (immancabile maestra) sta forse per compiere un ulteriore salto di qualità. Il nuovo ministro socialista dell’Istruzione Pubblica ha intenzione di introdurre nel programma scolastico l’ora di “morale laica”.
Da notare è che in Francia esiste dai tempi della massonica e anticattolica Terza Repubblica l’ora di “educazione civica”, che, come noto, fu istituita proprio al fine di sostituire l’ora di religione (abolita dalle famigerate leggi del 1905) con l’insegnamento degli “immortali princìpi” rivoluzionari e laici. E, allora, viene naturale chiedersi: se già esiste da oltre un secolo l’insegnamento della “morale laica” tramite l’educazione civica, a che pro l’istituzione di un’ulteriore ora di “morale laica”?
Inoltre, che cosa sarà in concreto questa ora? Cosa vi si insegnerà? Dalle prime voci giunte, sembra che il ministro abbia detto che occorre che lo Stato «insegni» ai giovani i princìpi di solidarietà, tolleranza, uguaglianza, ecc. ecc. Ma perché – viene da chiedersi ancora – l’educazione civica cosa insegna da oltre un secolo? Non insegna esattamente questo, e in maniera sempre più radicale negli ultimi decenni? Quindi, delle due l’una: o il ministro francese non conosce i programmi scolastici, o è personalmente un inetto, oppure, come è ovviamente più probabile, l’ora di “morale laica” ha ben altri scopi che non ribadire le solite trite e ritrite lezioni sulla tolleranza, sulla solidarietà, per altro insegnate, anche da tutte le altre materie, perfino nell’ora di religione, dati i criteri attualmente imperanti nello stesso clero francese (e non solo).
Cosa vuole essere dunque l’ora di “morale laica”? È fin troppo chiaro: se l’educazione civica ha avuto da sempre lo scopo di sostituire l’ora di religione e di “affiancare” alla dottrina cattolica i dettami illuministi, positivisti e rivoluzionari, la “morale laica” deve compiere un passo ulteriore in avanti, che non può essere altro che la guerra stessa agli ultimi rimasugli di concezione non solo cristiana della vita e del creato, ma anche naturale, nel senso del rispetto innato dell’ordine del creato.
La definitiva distruzione della famiglia naturale, la condanna di ogni forma di distinzione intellettuale, sociale, razziale, culturale, perfino ontologica (l’animalismo, già introdotto in Spagna da Zapatero), l’affermazione dell’ideologia omosessualista, e, ancor più, di quella “genderista”, del gender, che prevede la fine di ogni regola di normalità dell’ordine della sessualità (la stessa parola “normalità” diverrà fuorilegge, in quanto “esclusivista” e “razzista”) e, col tempo, l’affermazione di prospettive ancora più estremiste e folli, come magari la bestialità, l’incesto (di cui già si parla) e forse anche la pedofilia (purché “non violenta”, ovviamente): questi saranno certamente le future mète d’apprendimento della scuola francese (per cominciare), e dovranno servire ad allevare il futuro citoyen del terzo millennio. Al peggio non c’è mai fine. E il peggio è il fatto che il laicismo, che si è imposto a partire dall’illuminismo in poi, è esso stesso una “religione”, in quanto anti-religione, la religione dell’anticristianesimo.
L’ora di religione cristiana è stata tolta dai programmi scolastici francesi in nome del principio di tolleranza verso tutte le altre religioni e in nome dell’uguaglianza fra esse. Ora, senza più infingimenti, si vuole compiere il passo definitivo: scomparsa la religione cristiana dalla cultura francese, chiusa questa a tutte le altre religioni, si impone, dopo la prima “arma”, quella dell’educazione civica, che serviva a distruggere (pars destruens), la nuova “arma”, quella della pars costruens, la morale laica, la nuova religione universale, panteista, unica e assolutamente intollerante e repressiva, strumento a sua volta per la “costruzione” del grande sogno massonico della “Repubblica universale”, che è la meta penultima dell’intero processo rivoluzionario anticristiano e antiumano, che, nei nostri giorni, a tutti gli effetti e in tutti i campi, si sta realizzando il suo cammino verso la “Nuova Era”.
L’Era della futura “morale laica”, appunto, posizionata su quel “Al di là del bene e del male” che un filosofo folle seppe ben esprimere ricavandolo da un passo fondamentale del nostro libro della vita, la Bibbia, nel quale è tutto magistralmente e perfettamente spiegato: «Ma il serpente disse alla donna: “Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male”» (Genesi 3, 4-5).
Eccola la “morale laica”: l’uomo che si “costruisce” il “suo bene” e il “suo male” a seconda dei propri piani e scopi e contro l’ordine del creato stabilito in eterno dalla Mente divina. Ma, ecco, anche, il tempo di iniziare a parlare chiaramente, per la salvezza di ognuno di noi e soprattutto delle generazioni future, a cui non dovranno essere più insegnati il decalogo e i precetti del Vangelo, ancor meno le tradizioni avite e la cultura della nostra civiltà, ma la nuova “morale” della rivolta contro tutto ciò che è divino, razionale, ordinato, e, soprattutto, retto dall’amore di Dio per l’uomo e degli uomini per i propri fratelli.
Massimo Viglione
Fonte: Corrispondenza Romana