Bisogna guardarli in faccia quei 21 giovani cristiani che, in Libia, per non rinnegare Cristo, hanno subito il martirio e che prima di essere sgozzati dall’Isis – secondo la decifrazione del labiale che è stata fatta – hanno continuamente pronunciato il nome di Gesù. Come gli antichi martiri. Dice il loro vescovo: “Quel nome sussurrato nell’ultimo istante è stato come il sigillo del loro martirio.
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