Le prossime teste che rotoleranno nella rivoluzione sessuale

La decisione da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti di legalizzare il matrimonio omosessuale è una pietra miliare nella storia della rivoluzione sessuale. L’Amministrazione Obama ha festeggiato l’occasione con una luce arcobaleno proiettata sulla Casa Bianca “per dimostrare il suo deciso impegno per il progresso e l’uguaglianza”. Gli eventi rivoluzionari, però, non si dimostrano sempre come si aspettavano i protagonisti.

Il 23 gennaio 1793, la testa insanguinata di Sua Maestà Luigi XVI venne mostrata a una folla in delirio. I rivoluzionari della nuova repubblica francese avevano posto fine all’ancien régime. Come ha scritto uno storico moderno, l’esecuzione del re “ha distrutto qualcosa per sempre.

Quando la lama della ghigliottina è caduta alle 10.22 di quella mattina, è stata distrutta una mistica. La monarchia era stata profanata, desacralizzata”.

I rivoluzionari hanno previsto un brillante futuro per la Nazione francese dopo che era stata liberata dal giogo della monarchia. “A meno che il tiranno perda la testa, non ci sarà alcuna libertà, alcuna sicurezza, alcuna pace, alcun riposo, alcuna felicità per i francesi, e alcuna speranza per gli altri popoli di spezzare il proprio giogo”, disse Jean-Paul Marat nel suo famoso discorso alla Convenzione Nazionale.

Cosa sarebbe venuto in seguito? Chi poteva dirlo? Era una rivoluzione: non c’era alcun progetto. È questo il cammino delle rivoluzioni.

Ciò che è avvenuto dopo per i francesi è stato il regno del Terrore sotto il Comitato di Salute Pubblica, con decine di migliaia di persone ghigliottinate; il genocidio vandeano, con 250.000 milioni di persone assassinate dai propri concittadini; l’esecuzione dei membri del Comitato di Salute Pubblica; la morte della repubblica; l’inizio dell’impero di Napoleone; cinque milioni di morti nelle sue guerre; l’estinzione dell’impero napoleonico; il ritorno di un re, Luigi XVII.

Nessuno aveva previsto questo disastro. Nessuno l’ha capito. Ma le rivoluzioni hanno il proprio slancio. Chi avrebbe mai potuto dire che sarebbe successo?

La decisione della Corte Suprema statunitense nella sentenza Obergefell v. Hodges è per la rivoluzione sessuale quello che l’esecuzione di Luigi XVI è stata per la Rivoluzione francese. Ha distrutto la mistica del matrimonio.

Il matrimonio non è più una realtà pre-politica che precede la Costituzione statunitense, un santuario sottratto ai pianificatori governativi. Questa decisione stabilisce che il Governo può definire il matrimonio in qualsiasi modo ritenga idoneo. Come ha scritto il giudice Roberts esprimendo in modo pungente il suo dissenso,

“la Corte invalida le leggi matrimoniali di più della metà degli Stati e ordina la trasformazione di un’istituzione sociale che ha rappresentato la base della società umana per millenni, per gli abitanti del Kalahari e gli Han cinesi, per i cartaginesi e gli aztechi.Chi pensiamo di essere?”

E cosa ci aspetta? Chi può dirlo? Roberts chiede cosa impedisce di ridefinire il matrimonio ancora una volta per includere molteplici sposi.

“Se non avere la possibilità di sposarsi ‘serve a mancare di rispetto e a subordinare’ le coppie gay e lesbiche, perché la stessa ‘imposizione di questa impossibilità’ non servirebbe a mancare di rispetto e a subordinare le persone che trovano la realizzazione nelle relazioni poliamore?”

C’è una cospirazione segreta per usare il matrimonio dello stesso sesso come un cuneo per legalizzare il poliamore? È poco probabile, ma come nota Roberts non c’è niente di stabilito che possa fermarlo.

“Quando sono stati interpellati su un’unione matrimoniale plurale, i richiedenti hanno affermato che uno Stato ‘non ha un’istituzione simile’, ma il punto è proprio questo: gli Stati in questione non hanno neanche un’istituzione per il matrimonio omosessuale”.

I sostenitori dei rapporti poliamore e poligami stanno già costruendo argomentazioni legali. L’ultimo numero dell’Emory Law Journal è un simposio sulle unioni poligame, con vari accademici di spicco che le sostengono. Come ha spiegato uno di loro,

“Chi si preoccupa del fatto che i gay e le lesbiche vengano discriminati non può ignorare se anche quelli che sposerebbero molteplici partner se venisse loro permesso vengono trattati in modo ingiusto. Il primo tipo di discriminazione può essere più diffuso e peggiore del secondo, ma ciò non vuol dire che quest’ultimo sia costituzionalmente permissibile”.

E ci sono attivisti che aspirano anche ad abolire del tutto il matrimonio.

Prendete Masha Gessen, una giornalista russo-americana che ha scritto una lodatissima biografia di Vladimir Putin e nel 2012 ha detto al Sydney Writer’s Festival che non sarebbe stata felice fino a quando la legge non si fosse adattata alle sue complicate relazioni sessuali e familiari: un matrimonio lesbico, seguito da un divorzio, seguito da un altro matrimonio lesbico, tre figli che hanno cinque genitori (il figlio della sua seconda moglie è il figlio biologico del fratello della Gessen). E forse non dovrebbe esserci alcuna legge:

“Concordo sul fatto che dovremmo avere il diritto di sposarci, ma penso anche che sia una follia, che l’istituzione del matrimonio non dovrebbe esistere. Lottare per il matrimonio omosessuale in genere comporta il fatto di mentire su quello che faremo con il matrimonio una volta che ci arriveremo, perché mentiamo sul fatto che l’istituzione non cambierà, è una bugia. L’istituzione matrimoniale cambierà, e dovrebbe cambiare, e ancora, e non penso dovrebbe esistere”.

(Il Segretario di Stato americano John Kerry, a proposito, ha lodato la Gessen come “una persona splendida – una madre, una giornalista, uno straordinario difensore dei diritti umani”, e quindi lei non è una voce fuori dal coro)

A differenza della Rivoluzione francese, le vittime della rivoluzione sessuale non saranno mandate alla ghigliottina, ma loro e i loro figli potrebbero inondare i tribunali divorzisti, le prigioni, le cliniche riabilitative e gli ospedali psichiatrici. Gli oppositori potrebbero andare in bancarotta per le multe da pagare, o potrebbero finire addirittura in prigione.

Chi sa quale distruzione sociale ci aspetta? Nessuno, ma il segno di un vero rivoluzionario è che non gli importa. Proclama sempre che tutto sarà stupendo. Come dice il Presidente Obama, “#LoveWins”, che è un riassunto delle parole di Maximilien Robespierre, la figura di spicco del regno del Terrore: “Sigillando la nostra opera con il nostro sangue, possiamo vedere almeno brillare l’aurora della felicità universale”.

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Michael Cook è editore di MercatorNet, dov’è apparso originariamente questo articolo.

 

Fonte: Aleteia