Il 13 maggio 2020, in occasione della beatificazione dei pastorelli Giacinta e Francesco Marto, il Santo Padre Giovanni Paolo II decise di render noto il contenuto del cosiddetto terzo segreto di Fatima, di cui si conosceva l’esistenza ma che i precedenti pontefici avevano ritenuto di non rivelare. Su questo segreto così gelosamente custodito nel corso degli anni si erano create varie teorie, supposizioni e sospetti inquietanti tali che alla notizia del suo prossimo disvelamento si era creata un’ansiosa attesa, nella convinzione che contenesse una profezia sconvolgente per il futuro dell’umanità.
La visione del Vescovo vestito di bianco che « saliva una montagna ripida dopo aver attraversato una grande città mezza in rovina, che pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino e che venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari » era drammatica, ma la Santa Sede si affrettò a tranquillizzare gli animi dichiarando che quanto visto dalla veggente era riferito agli accadimenti del secolo passato.
Nel suo Commento teologico il card. Ratzinger, in veste di Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, fu lapidario: “Nessun grande mistero viene svelato; il velo del futuro non viene squarciato. Vediamo la Chiesa dei martiri del secolo ora trascorso rappresentata mediante una scena descritta con un linguaggio simbolico di difficile decifrazione […] Chi aveva atteso eccitanti rivelazioni apocalittiche sulla fine del mondo o sul futuro corso della storia, deve rimanere deluso.” E prosegue poi concludendo che l’intento del testo del segreto è quello di esortare gli uomini alla preghiera come via per la salvezza delle anime ed è un richiamo alla penitenza e alla conversione.
Inoltre il vescovo colpito a morte era sicuramente Giovanni Paolo II: “Che qui una mano materna abbia deviato la pallottola mortale, mostra solo ancora una volta che non esiste un destino immutabile, che fede e preghiera sono potenze, che possono influire nella storia e che alla fine la preghiera è più forte dei proiettili, la fede più potente delle divisioni.”
Suor Lucia fu accolta in Cielo il 13 febbraio 2005, nulla più sembrava doversi aggiungere e la questione parve definitivamente chiusa.
Invece, avvicinandosi il centenario delle apparizioni, la Madre del Signore fece in modo che si continuasse a parlare ancora del cosiddetto terzo segreto di Fatima, talché le suore del Carmelo di Coimbra nel 2013 pubblicarono una biografia di Suor Lucia, a cui il Vescovo antepose una nota di presentazione. (Carmelo di Coimbra, Un cammino sotto lo sguardo di Maria, Ed. OCD)
Nel libro vengono riportate pagine tratte dagli scritti della suora e tra essi meritano rilevanza quelli in cui espose i sentimenti che provò quando le fu ordinato di render nota la terza parte del segreto: fu un vero dramma perché non le riusciva di ubbidire, infatti qualcosa di più forte della sua volontà la bloccava. Le venne in soccorso la S. Vergine, che la tranquillizzò dicendole: “Non temere, Dio ha voluto provare la tua obbedienza, fede e umiltà; stai serena e scrivi quello che ti ordinano, tuttavia non quello che ti è dato intendere del suo significato. Dopo averlo scritto, mettilo in una busta, chiudila e sigillala e fuori scrivi che può essere aperta solo nel 1960 dal cardinale di Lisbona o dal vescovo di Leiria.”
Scriveva Suor Lucia: “E sentii lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui vidi ed udii la punta di una lancia come una fiamma che si allunga fino a toccare l’asse terrestre e questa sussulta: montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti sepolti. Il mare, i fiumi e le nubi escono dagli argini, debordano, inondano e trascinano con sé, in un vortice, un numero incalcolabile di case e persone: è la purificazione del mondo dal peccato in cui si è immerso. L’odio e l’ambizione provocano la guerra distruttrice! Nel palpito accelerato del cuore e nel mio spirito udii risuonare una voce soave che diceva: Nei secoli una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, santa, cattolica, apostolica. Nell’eternità il Cielo!
La parola Cielo riempì la mia anima di pace e felicità, a tal punto che quasi senza rendermene conto continuai a ripetere a lungo: “Il Cielo! Il Cielo!” […] Mi misi a scrivere e lo feci senza difficoltà, era il giorno 3 gennaio 1944.”
Le sue consorelle a questo punto fanno un’osservazione: “Nella visione del 13 luglio 1917 le fiamme che sprigionavano dalla spada di fuoco impugnata dall’angelo si estinguevano al contatto con la luce irradiata dalla mano destra della Madonna. Qui, invece, la punta di una lancia come una fiamma che si allunga fino a toccare l’asse terrestre… Perché? La Madonna avrà forse fatto cadere le braccia che supplicano e intercedono?…” Cioè la visione che ebbe nel 1917 fu differente da quella del 1944, ma lei nello scriverla descrisse quella del ‘17, mentre quella del ‘44 la riportò solo nel suo diario.
Sorgono a questo punto vari interrogativi. Il primo è sull’ammonimento dato dalla Madonna quando, nella terza apparizione, spiegò: La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore, ed evidentemente l’umanità non smise di offendere il Signore se da lì a qualche decennio scoppiò una guerra ancora più terribile. La domanda che ci si pone è ovvia: dalla seconda guerra mondiale ad oggi il mondo ha smesso di peccare, o ha raggiunto livelli di perversione inimmaginabili a quei tempi?
Poi la S. Vergine aveva annunciato: “Per impedire la guerra verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei Primi Sabati” e infatti venne a chiederla apparendo a Suor Lucia il 10 dicembre 1925. Gesù nei due anni che seguirono, il 15 Febbraio del 1926 e il 17 Dicembre del 1927, insisté affinché si diffondesse questa devozione. Lucia scrisse: “Dalla pratica della devozione dei Primi Sabati, unita alla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, dipende la guerra o la pace nel mondo”. (cfr. Santuario di Fatima )
Tale pratica di riparazione non è mai stata assunta dalla Chiesa in forma ufficiale, raccomandandola ai fedeli per la pace del mondo, ma è praticata solo dalla libera devozione di singoli sacerdoti e laici.
Infine, il 13 giugno 1929, constatando che ogni tentativo di convincimento era stato inutile, la Madonna amaramente commentò: “Non hanno voluto soddisfare la Mia richiesta!… Come il re di Francia, si pentiranno e la faranno, ma sarà tardi.” Menzionò re Luigi XIV perché nel 1689 rifiutò di consacrare la Francia al Sacratissimo Cuore di Gesù, come richiestogli da Nostro Signore apparendo a S. Margherita Maria Alacoque, così un secolo dopo esatto, nel 1789, scoppiò la Rivoluzione che pose termine al regno dei Borbone, a cui seguirono sconvolgimenti politici, filosofici e religiosi di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze. (cfr. Apparizione della SS. Trinità e della Madonna)
Nel loro libro le carmelitane di Coimbra riferiscono che riguardo a chi le chiedeva rivelazioni sul terzo segreto, prima che fosse svelato, Suor Lucia commentava: “Si preoccupano solo di quello che deve essere ancora rivelato, invece di fare quello che è stato chiesto: preghiera e penitenza!…”
Un altro interrogativo si pone poi riguardo alla visione dell’assassinio di un pontefice. La Madonna nelle sue poche e autentiche apparizioni ha sempre anticipato quello che poi è accaduto. Un esempio lampante fu l’uccisione del presidente dell’Ecuador Gabriel García Moreno, predetta con due secoli d’anticipo e con dovizia di particolari rivelatisi esattissimi (cfr. qui).
Perché allora avrebbe dovuto predire una morte che poi non è avvenuta? Forse ignorava l’insegnamento del Deuteronomio: “Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha detta il Signore”? (Dt 18,22) O piuttosto riguarda un avvenimento ancora da verificarsi?
Nelle apparizioni di Quito alla fine del ‘600, giudicate autentiche dalla Chiesa e le cui predizioni fino ad oggi sono state veritiere, riguardo ai nostri giorni la S. Vergine predisse disastri, pestilenze, carestia e alla fine una guerra straordinaria e spaventosa.
E anche leggendo quelle di due mistici della metà del Novecento, il napoletano don Dolindo Ruotolo (cfr. Grazia Ruotolo, Gesù. Pensaci tu, Ed Ares) e l’ungherese Suor Maria Natalia Magdolna (Claudia Matera, Rivelazioni profetiche di Suor Maria Natalia Magdolna, ed. SugarCo, con la prefazione di P. Serafino Tognetti) la purificazione del mondo vista da Suor Lucia sembra essere prossima.
Le risposte ai nostri timori per il futuro sono nell’insegnamento di Gesù quando, di fronte alle preoccupazioni umane, ci invita a cercare prima di tutto il regno di Dio e la sua giustizia (Mt 6, 25-34), e nelle parole della Madonna che ha garantito, dopo le tribolazioni e le prove, il trionfo del suo Cuore Immacolato.
Paola de Lillo