Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ci ha lasciato un’altra perla della saggezza con cui i delegittimati ministri tecnici del governo Monti hanno condotto in questi tredici indimenticabili (purtroppo) mesi le sorti del nostro disastrato Paese. Ci hanno messo molto del loro, questi ministri, per trasformare il governo Monti in una congrega di guitti da avanspettacolo.
E bisogna dire che ci sono riusciti bene. Per bilanciare la tragedia lacrimevole della Fornero (chissà perché, piange lei, che godrà di una pensione astronomica, e non noi che la vedremo col binocolo), Clini ha pensato bene di ispirarsi alla farsa. L’altro giorno si è messo a leggere Pirandello. In una delle sue novelle più famose, “Ciàula scopre la luna”, ha letto un passo che lo ha fatto molto riflettere e gli ha fatto capire come si risolve il problema dello spreco di una risorsa primaria: l’acqua.
Nel corso del programma radiofonico “Un giorno da pecora”, ha esordito dicendo che lui si fa due docce al giorno, una la mattina e una la sera.
Quando i conduttori gli hanno fatto notare che così l’acqua si spreca, e non si risparmia, ha ribattuto che lui quando si insapona chiude l’acqua (bella scoperta! Come fai a insaponarti con cura se sei sotto il getto dell’acqua?), che non lava ogni volta che li usa gli asciugamani, ma li riusa (neanche la regina Elisabetta usa gli asciugamani una volta sola), e che (udite! udite!) quando si spoglia per fare la doccia appende gli indumenti, li lascia riprendere, e poi li indossa. Le mutande vanno cambiate ogni quattro giorni, secondo il delegittimato ministro dell’ambiente.
Rivestirsi per Ciàula significava togliersi prima di tutto la camicia, o quella che un tempo era stata forse una camicia: l’unico indumento che, per modo di dire, lo coprisse durante il lavoro. Toltasi la camicia, indossava sul torace nudo, in cui si poteva¬no contare a una a una tutte le costole, un panciotto bello largo e lungo, avuto in elemosina, che doveva essere stato un tempo elegantissimo e sopraffino (ora il luridume vi aveva fatto una tal roccia, che a posarlo per terra stava ritto).
Questo è il passo della novella di Pirandello che ha aperto nuovi orizzonti a Clini.
Le mutande vanno cambiate quando sono nello stato del panciotto di Ciaula, cioè quando a posarle per terra stanno ritte.
Alla domanda del conduttore che gli aveva chiesto “Non ne può più di stare al governo?”: “Diciamo che mi ero programmato per non essere più Ministro e per cominciare a fare le cose che mi piacciono di più”. I conduttori, malignamente, gli chiedono poi che cosa farebbe se saranno ancora in carica il 1° Maggio e Clini, con tono annoiato, replica: “Che palle, mandateci a casa, dateci questa soddisfazione”. E conclude: “Se domani mi dicono che andiamo a casa? Ordino ostriche e champagne”.
Grazie, ministro (delegittimato)! Se vi mandano a casa noi invece ci accontentiamo di un panino con la filzetta e un bicchiere di rosso. Sa, ministro (delegittimato), non ci sono rimasti in tasca tanti soldi come a lei.
Mercurio
Fonte: il Quintuplo