Il 1° maggio scorso è apparso sul quotidiano La Stampa un articolo intitolato “Lasciate che i gay si sposino. Anche la psicologia ha detto sì” contenente un’intervista di Monica Mazzotto al Dott. Clinton Anderson, direttore dell’Ufficio “Lgbt, Lesbian, gay, bisexual and transgender concerns” dell’APA (American Psychological Association), l’Associazione americana degli psicologi e psichiatri.
L’articolo esordisce ricordando che l’APA ha dichiarato di fronte alla Corte Suprema, chiamata entro giugno a giudicare due casi fondamentali per i diritti omosessuali, che “Non esistono motivazioni scientifiche valide per proibire i matrimoni omosessuali”.
Quindi, alla domanda della giornalista su quali siano “gli studi che vi hanno spinto a esprimervi così nettamente a favore dei matrimoni gay” Anderson risponde:
“La nostra affermazione si basa sull’analisi di molte ricerche condotte dagli Anni ’50 a oggi e che hanno confrontato coppie eterosessuali e coppie omosessuali. […] Gli studi su cui ci siamo basati comparano coppie dello stesso sesso a coppie eterosessuali e non hanno trovato significative differenze sui motivi che rendono le coppie felici o infelici, di successo o insuccesso, soddisfatte o insoddisfatte”.
“Non ci sono davvero differenze?” chiede quindi la giornalista.
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