In Spagna è più sicuro essere una scimmia che un uomo. Il Parlamento spagnolo ha appena fatto passare una legge che protegge i gorilla dal momento del concepimento. In questo modo, si vieta non solo l’aborto dei gorilla ma anche la sperimentazione su embrioni e feti dell’animale.
Peccato che gli animali umani non siano altrettanto protetti, visto che l’aborto è legale in Spagna e la ricerca con cellule staminali embrionali, che richiede la distruzione degli embrioni umani, consentita.
LA PROTESTA DEI GORILLA. Per questo settimana scorsa un gruppo di manifestanti travestiti da scimmie sono scesi in piazza a protestare davanti al quartier generale del Partito Popolare di Mariano Rajoy, al governo. Il portavoce dei gorilla ha dichiarato alla stampa: «Siamo felici che il governo abbia riconosciuto il diritto di noi scimmie e tutti nella giungla stanno esultando, ma ora vorremmo che il governo, come promesso in campagna elettorale, proteggesse anche i nostri amici umani correggendo la legge sull’aborto ed eliminando la sperimentazione con cellule embrionali».
SCIMMIE PROTETTE, UOMINI NO.I gorilla manifestanti, membri dell’Associazione per il diritto alla vita, per voce del loro presidente Ignacio Arsuaga, hanno affermato che «non ha senso che la legge protegga le vite di diverse specie animali ma non degli esseri umani». L’associazione ha già raccolto 400 mila firme perché venga modificata la legge sull’aborto: «Grazie a quella legge, ogni giorno in Spagna muoiono di morte violenta almeno 300 bambini, stiamo parlando di centinaia di migliaia di vittime ogni anno. Questo è un peso che la società spagnola non può permettersi di portare. Vogliamo proteggere le madri e i bambini».
LEGGE ENTRO MARZO. Il ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardón ha promesso di presentare una norma che abolisca la legge sull’aborto entro marzo. «Vogliamo che il governo protegga gli uomini e la loro vita fin dal concepimento così come protegge le scimmie» insiste Arsuaga. «Siamo milioni a chiederlo e il governo ha promesso di farlo». La manifestazione termina con un coro delle scimmie: «Bisogna essere un gorilla per non essere abortiti».
Leone Grotti
Fonte: Tempi