Il Parlamento tedesco la scorsa settimana ha approvato una norma importante in fatto di vita nascente. Ora sarà possibile dare legalmente un nome anche a quei bambini non nati di peso inferiore ai 500 grammi. Quei piccoli che non sono riusciti a venire al mondo e che vengono chiamati “Sternenkinder”, cioè bambini delle stelle, quindi si vedranno perlomeno riconosciuto il diritto ad un nome inscritto presso l’anagrafe civile e di una degna sepoltura.
Inoltre la disposizione legislativa ha valore retroattivo: ciò significa che a tutti i genitori sarà concessa la facoltà di assegnare un nome al proprio figlio nato morto, esibendo il relativo certificato, anche se la morte è avvenuta molti anni prima. La decisione del Bundestag tedesco è significativa per più motivi.
In primo luogo contraddice il luogo comune che sei tanto uomo quanto più assomigli morfologicamente ad un essere umano. Anche l’embrione, la morula e lo zigote sono persone.
Quello che ci riveste di umanità non è avere due mani, due occhi e un cervello. Per essere uomini basta esistere. Insomma l’uomo non vale tanto quanto pesa e 500 grammi non è il peso minimo di umanità consentito per far parte del genere umano.
In secondo luogo il nome anagrafico è prerogativa solo di chi è soggetto di diritto. Il Parlamento tedesco ribadisce – perché il dato di natura giuridica è già cosa nota in casa tedesca – che il concepito è già un qualcuno per lo Stato, al di là del suo grado di sviluppo. In terzo luogo la possibilità di inumazione attesta con maggior forza che il nascituro è a tutti gli effetti una persona.
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