Dal sito del Centro Culturale San Giorgio – Quello che qui presentiamo è solamente un breve articolo su di un argomento che meriterebbe certamente di essere trattato in maniera ben più ampia. Per il momento accontentiamoci di questo primo approccio. La maggioranza dei nostri contemporanei pensa che i cambiamenti sociali in atto siano la naturale e ineluttabile conseguenza del «Progresso» che, come ripetono a pappagallo, non si può fermare. Tuttavia, lo studio delle meccaniche che presiedono alla manipolazione delle masse non è più fantascienza da un pezzo.
Partendo da precedenti esperienze di certi studiosi (pensiamo all’opera di personaggi inquietanti come Edward Bernays…), che erano passati dallo studio delle tecniche persuasive per la vendita all’utilizzo delle stesse tecniche in campo sociale, Overton si è limitato a codificare ciò che era già stato acquisito qualche decennio prima nei laboratori della mente (che sono sul libro paga della solita élite…).
Se la teoria di Overton è fondata – e a noi pare che lo sia – è chiaro che seguendo le sei fasi indicate dalla sua «finestra» è virtualmente possibile – col tempo necessario, con la complicità dei mass media e della politica – fare accettare alle masse l’introduzione e la successiva legalizzazione di qualsiasi mostruosità, persino di pratiche che al momento l’opinione pubblica ritiene ancora inaccettabili come la pedofilia, l’incesto, la droga libera, ecc…
É solo questione di tempo. E chi si oserà opporsi a questi cambiamenti verrà additato dai media come un pericoloso «pedofobo», un «incestuofobo» o un «drogofobo» da evitare come la peste…
Naturalmente, va sottolineato che questo processo di trasbordo ideologico inavvertito può essere attuato unicamente in una società che crede ciecamente a tutto ciò che le viene detto alla TV, che è già imbevuta di relativismo etico e che è ormai priva di valori non negoziabili, com’è appunto la nostra.
Quali metodi usano politici e pubblicisti per influenzare l’opinione pubblica? Tutti quanti assumiamo un atteggiamento scettico verso le idee politiche create artificialmente nei diversi uffici dei think tank 2. Come mai?
Queste tecnologie però sembrano un gioco da bambini rispetto alla metodologia chiamata a rendere accettabile dalla società perfino ciò che in passato era stato assolutamente inaccettabile e impensabile. Si tratta di un modello d’ingegneria sociale denominato The Overton Window («La finestra di Overton»).
Questo modello è stato elaborato negli anni ’90 da Joseph P. Overton (1960-2003), l’ex vice-presidente del centro d’analsi americano Mackinac Center For Public Policy.
La sua teoria è un intervallo di idee che possono essere recepite dalla società in un determinato momento e che possono essere apertamente enunciate dai politici che non vogliono passare per estremisti. Le idee attraversano le seguenti fasi:
- Impensabili (inaccettabile, vietato);
- Radicali (vietato, ma con delle eccezioni);
- Accettabili;
- Sensate (razionali);
- Diffuse (socialmente accettabili);
- Legalizzate (consacrazione nella politica statale).
La tecnologia di manipolazione della coscienza della società per una graduale accettazione da essa delle idee considerate in precedenza aliene (ad esempio la revoca di un tabù), si basa sull’utilizzo di The Overton Window. La sostanza di questa tecnologia consiste nella divisione di un desiderato spostamento delle opinioni in alcuni step, ciascuno dei quali sposta l’accettazione delle idee di una fase, e una norma universalmente accettabile verso il suo margine.
Ciò causa il successivo spostamento della «finestra» cosicché la posizione raggiunta si trova di nuovo al centro, il che dà una possibilità di compiere un ulteriore passo verso la fase successiva. I think tank producono e diffondono le opinioni oltre The Overton Window allo scopo di rendere la società più ricettiva a diverse idee.
Quando un simile centro vuole introdurre un’idea che la società ritiene inaccettabile usa gradualmente il modello della «finestra».
Prendiamo, ad esempio, il tema dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, e spieghiamo come si può far cambiare gradualmente l’opinione pubblica. Per molti anni, nel sistema The Overton Window, l’idea del matrimonio tra le persone dello stesso sesso si trovava all’interno della zona vietata poiché la società non poteva accettare l’idea di matrimonio tra le persone dello stesso sesso.
I mass media hanno però influenzato in continuazione l’opinione pubblica, sostenendo le minoranze sessuali.
I matrimoni tra persone dello stesso sesso sono diventati prima accettabili, ma con deroghe, poi come accettabili e infine come neutrali. Ora sono recepiti come «accettabili, ma con deroghe». Tra poco, probabilmente, diventeranno totalmente accettabili.
Un enorme quantità di specialisti per la manipolazione dell’opinione pubblica assicura il funzionamento dell’Overton Window: esperti in tecnologie politiche, scienziati, giornalisti, esperti in relazioni pubbliche, personalità, insegnanti.
É curioso che temi come matrimoni tra le persone dello stesso sesso oppure l’eutanasia non ci sembrano più strani. Hanno semplicemente percorso l’intero processo «tecnologico» di trasformazione da «inaccettabili» fino alla «legalizzazione».
Il regista russo Nikita Sergeevič Michalkov nel suo videoblog Besogon.TV propone lo schema di questo processo sull’esempio di un fenomeno finora impensabile nella società: il cannibalismo. Lo spostamento di The Overton Window può attraversare le seguenti fasi:
– Fase 0: É lo stato attuale, il problema è inaccettabile, non si discute sulla stampa e non si ammette tra gli esseri umani;
– Fase 1: Il tema si modifica da «totalmente inaccettabile» a «vietato, ma con deroghe». Si afferma che non ci deve essere alcun tabù. Il tema comincia a essere dibattuto in piccoli convegni dove stimati scienziati fanno delle dichiarazioni sotto forma di discussioni «scientifiche».
Nello stesso tempo, in sintonia con il dibattito pseudoscientifico, si costituisce l’«Associazione dei cannibali oltranzisti», le cui dichiarazioni a volte sono citate dai mass media. L’argomento cessa di essere un tabù e si introduce nello spazio d’informazione.
Conclusione: il tema intoccabile è inserito nella circolazione, il tabù è desacralizzato, è avvenuta la distruzione dell’univocità del problema, sono create le sue diverse gradazioni.
– Fase 2: Il tema del cannibalismo passa da «oltranzista» ad accettabile. Come prima sono citati gli scienziati e sono coniati termini eleganti: non esiste più il cannibalismo, che può essere però chiamato, ad esempio, «antropofagia». Questo termine, come un sinonimo temporaneamente sostitutivo, sarà sostituito con una parola scientifica più bella («antropofilia»).
Più tardi, da questo «termine» potranno essere coniati i derivati (ad esempio, «antropofili», ossia «amanti del genere umano»). Lo scopo è di staccare nella coscienza collettiva la forma della parola dal suo contenuto.
Nello stesso tempo, per avvalorare il concetto si crea un precedente storico. Probabilmente è un fatto mitico, reale o semplicemente inventato, ma, principalmente, ciò contribuisce alla legittimazione di un’idea inaccettabile.
Lo scopo principale di questa tappa è di rimuovere parzialmente dall’«antropofagia» la sua illegittimità, almeno in un periodo storico.
– Fase 3: The Overton Window si sposta, trasferendo il tema dal campo «inaccettabile» a quello «ponderato-razionale», ciò che giustifica con la «necessità biologica». Si afferma che il desiderio di mangiare la carne umana può essere dovuto a una predisposizione genetica. Anche in caso di una carestia («insuperabili circostanze»), un essere umano deve avere il diritto di fare la scelta. Non c’è bisogno di nascondere le informazioni in modo che ciascuno possa scegliere tra «antropofilia» e «antropofobia».
– Fase 4: Da sensato a diffuso (socialmente accettabile). Si crea la polemica non solo basata su figure storiche o mitiche, ma anche su quelle reali mediatiche. L’antropofilia comincia a essere dibattuta in massa nei notiziari, nei talk-show, nel cinema, nella musica pop e negli spot pubblicitari. Uno dei metodi di diffusione è il trucco «Guardati intorno»!. Chi lo sapeva che un famoso compositore fosse antropofilo?
– Fase 5: Da socialmente accettabile alla legalizzazione. Il tema si lancia nel top delle notizie d’attualità, si riproduce automaticamente nei mass media, nel mondo dello spettacolo e… acquisisce un’importanza politica. In questa fase, per giustificare la legalizzazione si utilizza l’«umanizzazione» dei seguaci del cannibalismo. Per modo di dire, sono delle «persone creative», vittime di un’educazione sbagliata e «chi siamo noi per giudicare»?
– Fase 6: Da «tema diffuso», il cannibalismo passa sul piano delle «legalizzazione, ossia consacrazione nella politica di uno Stato». Si crea la base legislativa, spuntano gruppi di lobbismo, si pubblicano ricerche sociologiche che sostengono i sostenitori della legalizzazione del cannibalismo. Spunta un nuovo dogma: «Non si deve vietare antropofilia».
Si approva la legge, l‘argomento arriva nelle scuole e negli asili nido, e una nuova generazione non sa più che si può pensare diversamente.
Per ora, l’esempio del cineasta Nikita Michalkov è ipotetico. Tuttavia, molte idee contemporanee decenni fa sembravano del tutto impensabili. Sono diventate invece totalmente accettabili sia per legge sia per la società. E se tutto ciò fosse merito di Joseph Overton?
Cristina Mestre
Note
– Titolo originale dell’articolo Da tabù a tema accettato da tutti, il viaggio delle idee secondo Overton. Scritto reperibile alla pagina web http://italian.ruvr.ru/2014_09_27/Overton-come-accettare-unidea-inaccettabile-4088/
– Un think tank (letteralmente «serbatoio di pensiero» in inglese) è un organismo, un istituto, una società o un gruppo, tendenzialmente indipendente dalle forze politiche (anche se non mancano think tank governativi), che si occupa di analisi delle politiche pubbliche e quindi nei settori che vanno dalla politica sociale alla strategia politica, dall’economia alla scienza e la tecnologia, dalle politiche industriali o commerciali alle consulenze militari. Il termine venne coniato negli Stati Uniti d’America durante la Seconda Guerra Mondiale quando il Dipartimento della Difesa creò delle unità speciali per l’analisi dell’andamento bellico chiamate in gergo proprio think (pensiero) tank (tanica, serbatoio, ma anche carro armato).