Di fronte alla dittatura del relativismo e allo strapotere dei “poteri forti”, un senso di sgomento e di impotenza assale talvolta i cattolici e gli uomini di buona volontà. Eppure la storia non è irreversibile e chi combatte in difesa dell’ordine naturale e cristiano può ottenere vittorie inaspettate, confidando nell’aiuto della Divina Provvidenza.
La caratteristica principale dei cosiddetti “poteri forti” non è solo la potenza, ma anche la poca trasparenza con cui essi operano nella società. Si chiamino Gruppo Bilderberg o Commissione Trilaterale, questi potentati promuovono in maniera discreta ma efficace l’avvento di governi di “eccezione” affidati a una casta dirigente tecnocratica.
La tecnocrazia è il potere esercitato da un ristretto gruppo di uomini, di formazione scientifica, che si presentano come “esperti” e rivendicano a sé le decisioni ultime in materia di organizzazione della società. Uno dei classici slogan tecnocratici è quello del superamento delle ideologie, in nome dell’efficienza e del pragmatismo.
In realtà la tecnocrazia è essa stessa un’ideologia, fondata sul primato della scienza e dell’economia. Lo studioso spagnolo Juan Vallet de Goytisolo indica come dogmi della tecnocrazia il relativismo, che permette al tecnocrate di usare, senza remore morali, i mezzi più efficaci per raggiungere il suo scopo, l’evoluzionismo, che offre al relativismo un sostegno pseudo-mistico e il naturalismo che permette ai due primi dogmi di rimanere sul piano della pura “prassi”, per evitare che possano essere smentiti sul piano dei principi (Ideologia, praxis y mito de la tecnocrazia, Madrid 1971).
I regimi tecnocratici sono preceduti da campagne di discredito della politica considerata come regno dell’incompetenza e della corruzione. Il fine è quello di sostituire la democrazia con governi dittatoriali o “forti”, col pretesto dell’emergenza economica.
La tecnocrazia, però, non è solo un forte potere esecutivo e una ferrea organizzazione burocratica: essa si presenta innanzitutto come una forma di conoscenza “scientifica”, superiore a quella comune, a cui si accede attraverso particolari scuole, università, associazioni visibili od occulte che ne “illuminano” i percorsi. Quando questa conoscenza iniziatica passa dal campo economico a quello religioso e morale, assume il carattere di una “gnosi”, nel senso proprio del termine.
Lo scrittore francese Lous Damènie ha messo in luce le relazioni della tecnocrazia con le correnti massoniche ed esoteriche che mirano al capovolgimento dell’ordine naturale delle cose e auspicano una Chiesa Universale dell’Uomo realizzata attraverso l’egemonia degli apparati tecnici e scientifici (La tecnocrazia, tr. it., Milano 1985).
La “Madre” dei poteri forti scientisti e tecnocratici, secondo il Magistero della Chiesa, è la Massoneria. Tra le quasi seicento condanne dal 1738 ad oggi, ricordiamo quelle di Papa Leone XIII nelle encicliche Humanum genus del 20 aprile 1884 e Inimica vis dell’8 dicembre 1892.
Oggi la Massoneria è una galassia ramificata tra logge e “obbedienze” di vario genere, ma tutte accomunate dal rifiuto della Verità salvifica della Chiesa. Il sogno della Massoneria è sempre stato quello di una repubblica universale in cui la Verità cattolica, messa al bando, non conosca possibilità di esilio, ma solo l’alternativa tra il martirio e l’adorazione del Vitello d’oro.
L’equiparazione delle religioni, secondo Leone XIII, è un criterio «adottato con lo scopo di annientare tutte le religioni e, segnatamente quella cattolica che, essendo tra tutte l’unica vera, non può, se non con somma ingiustizia, essere posta su di un piano di parità rispetto alle altre» (Humanum Genus).
Massonerie e poteri forti, per le risorse politiche, economiche e finanziarie di cui godono, possono sembrare invincibili. Si dimentica però che anche i cattolici hanno i loro “poteri forti”, a cominciare dalla stessa Chiesa, che è forte non per l’influenza politica ed economica che esercita, ma per la capacità che ha, Essa sola, di condurre le anime alla loro patria celeste.
Leone XIII nell’enciclica Humanum Genus ricorda che il genere umano, dopo la ribellione di Lucifero, «si divise come in due campi diversi e nemici tra loro: l’uno dei quali combatte senza posa per il trionfo della verità e del bene, l’altro per il trionfo del male e dell’errore». Tutto ebbe origine da quegli atti di fedeltà e di ribellione all’inizio del tempo.
Da allora Dio, causa prima di tutto ciò che esiste, si serve degli angeli quali cause seconde per reggere l’universo da Lui creato. San Tommaso afferma che «tutte le cose fisiche sono governate dagli angeli» (Summa theologica, I, q. 110, a. 1). Dio, spiega il Dottore Angelico, governa gli esseri inferiori attraverso quelli superiori perché vuole comunicare generosamente anche alle creature la dignità della causalità. Ciò significa che gli Angeli governano tutto ciò che si muove nell’universo, dall’immenso e maestoso mondo degli astri agli esseri umani, creati a immagine e somiglianza di Dio. Attraverso gli Angeli, ad ogni istante e in ogni circostanza della nostra esistenza, Dio esercita su di noi un’azione profonda e invisibile, per condurci al nostro fine soprannaturale.
L’universo è governato dagli angeli, presenti in ogni attimo e in ogni luogo come strumenti della Divina Provvidenza, messaggeri di grazie, protagonisti e testimoni dei piani divini. È per questo che noi preghiamo l’Angelo custode di “reggerci” e di “governarci”.
Sotto questo aspetto, la devozione agli Angeli è più importante di quella ai santi. I santi infatti sono modelli di virtù che dobbiamo imitare e pregare perché intercedano per noi. Essi non hanno però, se non in casi straordinari, quel potere sulle creature che gli angeli hanno in maniera ordinaria per decreto divino.
Nulla può opporsi alla forza della “potestà” e dei “principati” che reggono l’universo. La Madonna, associata da Gesù Cristo, Signore del Cielo e della Terra, a regnare con Lui su di ogni cosa è venerata perciò come “Regina degli Angeli” e guida lo schieramento delle milizie celesti.
Gli Angeli, dal primo momento della creazione, si sono schierati pro o contro Dio, per l’eternità. Questa scelta noi dobbiamo farla nel tempo storico in cui viviamo e il culto degli angeli ci aiuta a servire Dio e a combattere con efficacia i suoi avversari. Per questo la devozione agli angeli, poco praticata dai cristiani, è il migliore antidoto contro i poteri forti, naturali e preternaturali, che ci minacciano.
(RC n. 71 – Gennaio 2012)
Fonte: Radici Cristiane