Nel Mondo nuovo Aldous Huxley descrive, nella Londra del futuro, le modalità di concepimento e di formazione degli embrioni, sulla base dei lavori che gli esseri costruiti artificialmente dovranno svolgere una volta venuti alla luce. Indica pure la sorte di coloro che si ostinano a fare figli come una volta: sono i selvaggi, che vengono chiusi in una riserva perché non contagino chi vive nella civiltà.
Ottant’anni dopo ci siamo: l’emarginazione dei retrivi affianca l’abuso della genetica. Non a Londra, ma nella Parigi di Hollande.
Dall’inizio del 2013 per due volte oltre un milione di persone sono scese in strada nella capitale gallica contro il progetto del presidente francese del matrimonio fra persone dello stesso sesso, con annesse adottabilità e fecondazione artificiale.
Qualche giorno fa un uomo passeggiava per i giardini del Lussemburgo indossando una felpa con la scritta “Manif pour tous” e il disegno di una famigliola che si tiene per mano, nome e logo delle manifestazioni contro le nozze gay. È stato fermato dalla polizia e costretto a togliere la felpa: si tratta di «un indumento contrario ai buoni costumi»!
Quale sarà il passo successivo? Vietare che papà uomo, mamma donna e figli come sono venuti al mondo passeggino tenendosi per mano perché «contrario ai buoni costumi»?
Quando, qualche decennio fa, si leggeva Huxley si pensava che era il caso di stare attenti, ma in fondo era un romanzo; e quando i vari Gay pride hanno alzato il livello della provocazione, si è bollato come intollerante chiunque obiettasse qualcosa; né si è reagito quando, fra tribunali europei e nazionali, si sono demolite le leggi che ponevano argini ragionevoli alle biotecnologie.
La felpa vietata chiude il cerchio. E proprio in un cerchio confina i “selvaggi” che osano criticare il Progresso. Svegliamoci nel poco tempo che ancora abbiamo!
articolo pubblicato su Tempi.it