Il vescovo di Aleppo: «Siamo alla fame»

I ministri degli esteri del G8 si dicono «atterriti» dal numero dei morti in Siria. È quanto si legge nel comunicato conclusivo del vertice che si è tenuto a Londra. Sono ormai 90mila le vittime del conflitto siriano e centinaia di migliaia le persone che si sono rifugiate in Libano, Giordania e Turchia. Complessivamente, fra i rifugiati all’estero e sfollati interni sono almeno quattro milioni i siriani ridotti in povertà.

 

In Libano in particolare si parla di un milione di profughi siriani. Mentre nel Paese non si fermano le violenze: solo oggi gli attivisti dei Comitati di coordinamento locale in Siria denunciano un «nuovo massacro commesso dalle forze del regime» di Bashar al-Assad accusate di aver sterminato «un’intera famiglia composta da dieci persone, per lo più bambini» nella zona di Homs.

 

La settimana santa è stata particolarmente difficile e con molte vittime, come riferisce monsignor Audo, Vescovo di Aleppo e Presidente di Caritas Siria. «La violenza colpisce tutti. C’è un continuo spostamento di famiglie, cristiane e musulmane in cerca di luoghi più sicuri. Manca spesso l’acqua, l’elettricità, i telefoni non funzionano, a volte per dei giorni».

 

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