La notizia ha fatto il giro del mondo: William, il figlio di Carlo e Diana, erede al trono d’Inghilterra – sul quale siede da mezzo secolo l’inossidabile Elisabetta – aspetta un figlio (o una figlia) dalla moglie Kate. L’ultimo concepito degli Windsor ha suscitato un’ondata di simpatia nel Regno Unito e nel mondo.
Un finto account di twitter intitolato al “Royal fetus” ha avuto subito migliaia di seguaci: la creaturina che Kate porta in grembo è già raffigurata con tanto di corona di diamanti… L’erede non ancora nato è universalmente considerato una persona, una nuova vita, un essere umano titolare di diritti, tra i quali c’è il trono d’Inghilterra. Tutti contenti, tutti felici, Dio salvi la regina e gli eredi della prima, seconda, e ora terza generazione.
Ma… come si concilia tutta questa attenzione, come si conciliano tutti questi riconoscimenti al “Royal fetus”, da tutti già chiamato “baby” con le centinaia di migliaia di bambini non altrettanto coronati, ma per questo non meno degni di venire al mondo né titolari di minori diritti rispetto all’embrione di sangue blu, che vengono considerati non persone e sono eliminati nel grembo della madre sia dentro che fuori il Regno Unito?
Fonte: Sacri Palazzi