I media italiani, nella quasi totalità, sembrano una sorta di Giornale Unico scritto dal Giornalista Collettivo. Esso rappresenta il vero partito di opposizione a questo governo. Ma soprattutto è il Giornale Unico di opposizione, pregiudiziale e frontale, a Matteo Salvini.
E’ il Giornale Unico delle élite, dell’establishment che perde quote di potere, che tuona ogni giorno contro i barbari provinciali, che si dice ideologicamente cosmopolita e così amplifica la voce del Partito trasversale anti-italiano.
Quello che idolatra l’Unione Europea e gli ineffabili Mercati, mentre sparge discredito sull’Italia e “dimentica” il nostro interesse nazionale. Le élite si professano globali. Lorsignori hanno l’orticaria a sentir parlare di nazione italiana e di patrie.
Sono quelli che “il problema è il fascismo” e cosa volete che importi se dall’arrivo dell’euro abbiamo perso il 20 per cento di produzione industriale, se in otto anni hanno chiuso 158 mila saracinesche, sono raddoppiati i poveri assoluti, se in cinque anni sono arrivati 600 mila immigrati ed è schizzata al 35 per cento la disoccupazione giovanile.
I nostri “progressisti” fanno pellegrinaggi alla nave Diciotti con i migranti, ma non si sono visti fra gli italiani ad Amatrice e nei luoghi del terremoto ancora sepolti dalle macerie (e poi si stupiscono se a Genova li fischiano).
I giornali e la Sinistra, a proposito della nave Diciotti, non hanno attaccato i Paesi europei che si dicono umanitari come la Francia, ma hanno chiuso le frontiere e vogliono che i migranti riempiano l’Italia. No. Hanno attaccato il nostro governo che si rifiuta di fare dell’Italia l’immenso “campo profughi” dell’Europa.
Ciò che mi preoccupa è il Pensiero Unico che viene veicolato dal Giornale Unico e il suo connotato anti italiano.
Il Giornale Unico non sembra fatto per informare i cittadini (fra l’altro in pochi anni se ne sono andati quasi tre quarti dei lettori). Come la classe dirigente del PD, sembra vivere in una bolla d’aria a molti metri da terra, lontano dalla vita concreta della “plebe”.
Trovo insopportabile il coro anti italiano di tanti media. Invece di criticare i governi italiani che si sono sottomessi a tedeschi e francesi (la Ue), attaccano chi cerca di riprendersi la sovranità.
Secondo questi illuminati dobbiamo accettare di farci governare dall’estero e dai mercati perché (a loro dire) così vuole la modernità (del resto, secondo loro, siamo un popolo incapace di governarsi).
Nelle prossime settimane vedremo se il partito anti italiano tiferà spread nella speranza di dare una spallata al governo del cattivissimo Salvini.
Magari per portare al potere un novello Monti come Cottarelli. Uno cioè non votato dagli italiani, ma votato dai “mercati”.
Infatti proprio Cottarelli ieri sulla “Stampa” rappresentava questi “mercati” come le capricciose divinità dell’Olimpo greco a cui bisognava sottomettersi e tacere senza urtarle per evitare fulmini e saette.
In un Paese normale, dove vige ancora la democrazia, i governanti si chiederebbero cosa fare per gli italiani e come essere promossi dagli elettori. Nel mondo alla rovescia della nuova religione mercatista, Cottarelli si chiede invece “cosa serve per tranquillizzare i mercati finanziari?”. E ricorda ciò che “avevamo promesso all’Europa” ed evoca “le sanzioni” europee.
Insomma il governo dovrebbe rispondere non agli italiani, ma al dio mercato e alla UE. Tanto è vero che nei giorni scorsi Fitch ha confermato la valutazione dei titoli di stato italiano (il rating), ma ha rivisto l’outlook da stabile a negativo perché potrebbero esserci elezioni anticipate: i cittadini che votano sono diventati un rischio. Una variabile pericolosa.
Senza che agli italiani venisse spiegato, la sovranità è passata da loro ai mercati e alla Ue. Perché? Rispondono: a causa del debito pubblico.
Ma il debito pubblico italiano è esploso dal 1981 proprio per la sottomissione ai mercati dovuta allo Sme (l’avvio del progetto della moneta unica) E non per i difetti degli italiani che vivrebbero al di sopra delle loro possibilità (come ripete il Giornale unico). Così ci siamo trovati il nodo scorsoio al collo.
Non viene mai detto, ma l’Italia è uno dei paesi più virtuosi d’Europa nella finanza pubblica. E’ dissanguata proprio dagli interessi che paga sul debito: più facciamo sacrifici lacrime e sangue più il debito aumenta (come è accaduto con il governo Monti).
Nella narrazione del Giornale Unico ci sono tanti slogan luogocomunisti. Per esempio ieri nel solito editoriale anti-Salvini del “Corriere della sera”, firmato da Franco Venturini, si leggeva ancora che l’Unione Europea “ci ha dato settant’anni di pace”.
Ma è così? L’Unione Europea è nata a Maastricht nel 1992, cioè 26 anni fa. Come fanno a diventare 70? Peraltro prima c’era la Comunità europea, che era altra cosa e che andrebbe bene pure ai sovranisti. E comunque dal 1945 al 1990 a garantire la pace all’Europa non è stata la Cee, ma l’equilibrio del terrore fra Nato e Patto di Varsavia.
Che è costato varie guerre altrove (Corea, Vietnam, Africa) e repressioni all’Est (Ungheria, Polonia, Cecoslovacchia).
Con la caduta del Muro, mentre nasce l’Unione europea – al contrario di quanto dice il Corriere – sono tornate proprio le guerre in Europa: da quella jugoslava, combattuta per tutti gli anni Novanta, all’Ucraina e alla guerra degli europei alla Libia che ha destabilizzato tutto.
Inoltre con l’Unione Europea è iniziata la guerra economica che la Germania sta vincendo mentre l’Italia ne è schiacciata. Questi sono i fatti.
Antonio Socci
Da “Libero”, 3 settembre 2018
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