Papa Francesco rivolgendosi da Firenze alla Chiesa italiana ha invitato non solo i semplici sacerdoti ma anche i vescovi e cardinali presenti a guardare a Don Camillo, uomo di preghiera e, di conseguenza, vicino alla sua gente. Il ritratto forse più completo, certamente più recente e aggiornato del personaggio scaturito dalla penna di Giovannino Guareschi, lo fornisce il giornalista Fulvio Fulvi nel volume Il vero volto di Don Camillo, edito dalle Edizioni Ares.
Testo ricchissimo di spunti anche sulla figura del prete oggi, offre informazioni complete sulla predilezione che altri Pontefici nutrirono nei confronti del «santo» parroco del Mondo Piccolo.
Ecco che il solo apparentemente austero Benedetto XVI ha confidato di concedersi diverse volte un tempo davanti alla Tv proprio per vedere e rivedere la saga di Don Camillo e Peppone.
E il cardinale Angelo Roncalli, futuro Giovanni XXIII, quando era nunzio apostolico a Parigi, fu pizzicato dal suo confessore mons. Scavizzi, all’aperto, seduto su delle scale, mentre rideva a crepapelle perché stava leggendo… Don Camillo.
Ma l’aneddoto forse più sorprendente, di certo finora inedito, nel racconto di Fulvi, l’incontro avvenuto fra Fernandel, l’attore che ha dato volto e gambe al nostro, e lo ieratico, solo apparentemente irraggiungibile Papa Pio XII.
Un abboccamento voluto naturalmente da quest’ultimo e che si concretò il 18 gennaio 1953…
Con dovizia di particolari l’Autore fa rivivere le emozioni dell’attore francese che attraversando le stanze vaticane fu accolto dagli svizzeri con tutti gli onori e dai prelati quasi fosse uno di loro… E Pacelli, dopo il bacio dell’anello, gli confidò: «Vede, avevo desiderio di incontrare il prete più famoso al mondo dopo di me».