Con una nuova mossa per riformare il clero ed eliminare il carrierismo nella Chiesa cattolica, papa Francesco ha abolito il conferimento dell’onorificenza pontifica di “Monsignore” per i sacerdoti secolari con un’età inferiore ai 65 anni.
D’ora in poi l’unica onorificenza pontificia che verrà concessa ai sacerdoti secolari (preti,cioè, di una diocesi che non sono monaci o frati) sarà quella di Cappellano di Sua Santità, onorificenza che verrà eventualmente attribuita solo ai sacerdoti con più di 65 anni di età.
La Segreteria di Stato ha comunicato questa notizia ai Nunzi Apostolici in tutto il mondo e ha chiesto loro di informare tutti i vescovi dei rispettivi paesi. Il Nunzio Apostolico della Gran Bretagna, l’arcivescovo Antonio Mennini, ha scritto, per esempio, a tutti i vescovi della Gran Bretagna informandoli della decisione del Papa. Decisone che dunque non parrebbe essere retroattiva: coloro che hanno il titolo di Monsignore non lo perderanno.
Nel prendere la sua decisone il Papa si è ispirato alle riforme introdotte da Paolo VI nel 1968, sulla scia del Concilio Vaticano II. Prima di allora vi erano ben 14 “gradi” di Monsignore. Con Paolo VI sono stati ridotti a tre: Protonotario Apostolico, Prelato d’Onore di Sua Santità, e Cappellano di Sua Santità.
Tre riconoscimenti che vengono concessi dal Papa, su proposta del vescovo locale, a sacerdoti che hanno svolto un servizio particolarmente prezioso per la Chiesa. Molti vescovi, però, hanno avuto la tendenza ad utilizzare questo titolo come un modo per premiare i preti fedeli alla loro persona. Con la decisone di Francesco le cose cambiano.
Gerard O’Connell
articolo pubblicato su Vatican Insider