In occasione della Solennità dell’Assunzione, i vescovi francesi hanno invitato i cattolici ad elevare una speciale preghiera alla Vergine per la Francia e in particolare per i cittadini vittime della crisi economica, i governanti, le famiglie e i giovani. Una iniziativa antica, che risale al 1648 ma caduta in disuso dopo la seconda guerra mondiale. Sul significato di questa preghiera Solange Pinilla ha sentito mons. Bernard Podvin, portavoce dei vescovi francesi:
R. – C’est une prière qui a un sens profond et qui s’inscrit …
E’ una preghiera che ha un significato profondo e che si iscrive in una antica tradizione spirituale: già San Paolo, infatti, ci invitava a pregare per coloro che ci guidano e per il popolo, e questa tradizione si è perpetuata nei secoli. I vescovi di Francia hanno così pensato di invitare le comunità cristiane a riprendere questa iniziativa.
D. – Pregare per la Francia: c’è chi ha detto che i vescovi fanno dei calcoli politici in vista di decisioni legislative importanti …
R. – Les évêques sont les pasteurs de tous. Quand les évêques proposent …
I vescovi sono i pastori di tutti e quando propongono la preghiera non fanno dei calcoli: sono al servizio di tutti gli uomini e quello che fanno lo fanno in nome di Cristo. Non ci sono dunque calcoli, ci sono le preoccupazioni dei vescovi che propongono, in un momento in cui è necessario prendere decisioni veramente importanti, di chiedere la forza spirituale, il discernimento per risolvere le questioni. Come non affidare tutto questo a Maria, che è la Madre di Dio e Madre degli uomini? E’ veramente opportuno affidare proprio a Lei tutte queste controversie.
D. – Alcuni media dicono che questa preghiera è un atto politico contro il progetto dei matrimoni omosessuali che prevede anche l’adozione…
R. – Surtout, pas de polémique. Quand on est au service de l’homme, …
Soprattutto, niente polemiche. Quando si è al servizio dell’uomo non è bene entrare in polemica su argomenti seri. I vescovi intendono insistere sui problemi della società. Vorrei ricordare che, al di là delle riforme della società che li preoccupano, i vescovi affidano alla preghiera innanzitutto tutte le vittime della crisi economica. La preghiera non esclude nessuno: infatti, quando in un’iniziativa spirituale si richiede l’ispirazione, si chiede in realtà la forza di essere sereni e determinati nella capacità di dialogare. Il frutto della preghiera sarà appunto la capacità di ascoltare e di parlare agli altri.
La preoccupazione, che ovviamente è grande, riguardo il fine vita e la famiglia, i vescovi non la nascondono affatto perché la situazione è seria e preoccupa fortemente. Ma prima di tutto, è necessario chiedere un’illuminazione spirituale. Nella preghiera universale, abbiamo pensato alla Siria, a tutti coloro che saranno ancora e più gravemente colpiti dalla crisi, abbiamo pensato a tutti coloro che sono provati: in questo appello, i vescovi chiedono che le scelte operate dalla società siano scelte rispettose dell’uomo, in particolare quando si parla del rispetto della vita e dei più vulnerabili. E’ un appello che viene veramente dal profondo del cuore, è un appello spirituale che vuole essere rivolto a tutta la comunità e che vuole riunire, sotto la grazia di Maria, tutti gli uomini.
Fonte: Radio Vaticana