I segreti di Fatima

 

 

In conformità a quanto esposto nelle Memorie di Suor Lucia, il cosiddetto Segreto di Fatima consta di tre parti distinte.

 

 

1ª parte – La visione dell’inferno

Suor Lucia riferisce nel n° 2 della Terza Memoria, a proposito dell’apparizione del 13 Luglio 1917: “La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero trasparenti e nere o bronzee, con forma umana, che fluttuavano nell’incendio portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti, simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e riluttanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri.

Questa visione durò un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo (nella prima apparizione), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore”.

2ª parte – Devozione al Cuore Immacolato di Maria

Nel n° 5 della suddetta Terza Memoria, Suor Lucia riferisce, citando l’apparizione del 13 Giugno 1917, che Nostra Signora “mi disse che non mi avrebbe mai abbandonata, e il Suo Cuore Immacolato sarebbe stato il mio rifugio e la via che mi avrebbe condotto a Dio; dicendo queste parole, aprì le mani facendoci penetrare nel petto il riflesso che ne usciva. Mi pare che quel giorno, questo riflesso ebbe come fine principale, di infondere in noi una conoscenza e un amore speciale al Cuore Immacolato di Maria, così come le altre due volte l’ebbe, mi sembra, riguardo a Dio e al mistero della Santissima Trinità.
Da quel giorno, sentimmo nel cuore un amore più ardente al Cuore Immacolato di Maria”.

 

3ª parte – Ultima rivelazione del Segreto

Durante l’apparizione del 13 Luglio 1917, secondo il rapporto finale del n° 5 della Quarta Memoria di Suor Lucia, la Madonna, dopo avere riferito gli errori che la Russia avrebbe sparso nel mondo promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa, nel caso in cui non fossero state soddisfatte le sue richieste, aggiunse: “I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede; ecc.…Questo no, non ditelo a nessuno. A Francesco, sì, potete dirlo”.

Infatti i tre Pastorelli, nonostante le numerose minacce, custodirono inviolabilmente questo segreto, che solo più tardi fu scritto da Suor Lucia, in obbedienza all’ordine esplicito del Vescovo della Diocesi di Leiria, e che successivamente fu inviato alla Santa Sede.

Infine, il 13 Maggio 2000, in occasione della chiusura della celebrazione eucaristica presieduta da Giovanni Paolo II nel Piazzale del Santuario, il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato Vaticano, annunciò in linea generale il significato del contenuto della “Terza Parte” del Segreto di Fatima, il cui testo integrale sarebbe stato comunicato in seguito dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.

Conformemente al testo pubblicato dall’edizione portoghese del settimanale L’Osservatore Romano, anno XXXI, n. 21, del 20 Maggio 2000, p. 9, il Cardinale Sodano aggiunge: “La visione di Fatima si riferisce soprattutto alla lotta dei sistemi atei contro la Chiesa e i cristiani e descrive l’immane sofferenza dei testimoni della fede dell’ultimo secolo del secondo millennio. È una Via Crucis senza fine, guidata dai Papi del XX secolo”.

Trascriviamo qui di seguito, il testo della parte del segreto scritto da Suor Lucia il 3 Gennaio 1944, facente parte dei documenti pubblicati dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nell’anno 2000 dalla Libreria Editrice Vaticana:

J.M.J.
La terza parte del segreto rivelato il 13 Luglio 1917 nella Cova da Iria-Fatima.

Scrivo in atto di obbedienza a Voi mio Dio, che me lo comandate per mezzo di Sua Ecc.za Rev.ma il Signor Vescovo di Leiria e della Vostra e mia Santissima Madre.

Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un vescovo vestito di bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”.

Vari altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della croce c’erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.

Tuy 3-1-1944”

Fonte:  sito del Santuario di Fatima