“Gabriele, ti aspetto in Vaticano” – P. Lombardi spiega come nascono queste decisioni personali del Pontefice

Papa FrancescoCittà del Vaticano – Papa Francesco ha invitato in Vaticano una palermitana e il figlio disabile dopo che la donna, Monica Di Maria, gli aveva scritto una lettera per raccontare la sua storia. «Mio figlio Gabriele ha 13 anni ed è disabile,affetto da un’encefolapatia – spiega Di Maria -. Mio marito è in cassa integrazione è un ex Gesip. La vita mi ha anche privato di un figlio quando aveva appena due anni. Da Papa Francesco cercavo solo una benedizione».

Spiega a “Vatican Insider” il direttore della Sala Stampa della Santa sede, padre Federico Lombardi: “Ogni giorno arrivano moltissime lettere e il Papa non è in grado di seguire personalmente tutta questa enorme corrispondenza, però a lui arrivano diverse lettere e, quando lui crede, risponde”. Un modo di comunicare che è per lui consuetudine. “Ha sempre avuto un’intensa corrispondenza personale e conserva questa abitudine anche adesso che è Papa”.

Emblematica, appunto, la vicenda della famiglia palermitana.

«Ieri la sorpresa – aggiunge Monica Di Maria -.Mi è arrivata una lettera del Papa, nella quale mi invitava a recarmi in Città del Vaticano per incontrarlo, lasciandomi libera di scegliere quando andare. Credo che l’incontro avverrà a ottobre.

Mi chiede scusa per quello che la vita mi ha fatto passare e mi ringrazia per essermi confidata con lui – continua -.Ho perso mio figlio a due anni e oggi ne avrebbe compiuti nove. Il fatto di aver ricevuto questa lettera il giorno prima del suo compleanno l’ho interpretato come un regalo di mio figlio che non c’è più».

Da ogni angolo del pianeta arrivano in Vaticano lettere a Francesco.Talvolta sono semplici biglietti augurali per ricorrenze personali o feste religiose.

«È il risultato di un’attesa reale: prima della fumata bianca – dice lo storico del cristianesimo Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano – a San Pietro stava in ginocchio ogni giorno un uomo scalzo che esibiva un cartello con scritto “Francesco” e che è poi scomparso.

Nel medioevo era diffuso il desiderio di un “Papa angelicus”, oggi cresce la ricerca di paternità e di accoglienza misericordiosa. Magari anche solo ‘un prete per chiacchierare’, come canta Celentano. E da sacerdote autentico Bergoglio ascolta e offre direzione spirituale.

Un altro sintomo di questo bisogno è che arrivano pacchi di lettere anche a Benedetto XVI». In molti casi le speranze del mittente non restano deluse. Emblematica è la risposta di Francesco resa nota dalla madre di Gustavo Cerati, musicista rock argentino in coma da tre anni per un ictus cerebrale: «L’assuefazione ci fa archiviare la vita ma la vita prosegue, scompare e torna ad apparire».

Giacomo Galeazzi

articolo pubblicato su Vatican Insider