La divisione all’interno della Chiesa “è uno dei peccati più gravi”, perché rovina i rapporti e spezza la comunione con Dio. Lo ha affermato Papa Francesco nella catechesi dell’udienza generale tenuta in Piazza San Pietro di fronte a oltre 10 mila persone. Il Papa ha esortato ogni comunità a riconvertirsi nel segno della concordia.
La Chiesa è la casa per eccellenza degli “operatori di pace”, abitata da gente unita perché si ama e si perdona in Dio, e mai uno spazio per seminatori di chiacchiere o per arrampicatori che inseguono proprie mire dividendo e rovinando l’unità. Papa Francesco ricorda che nel momento culminante dell’Ultima Cena, Gesù prega espressamente per questo: “Padre, che siano uno”.
La riflessione che segue sulla Chiesa “una e santa” snida allora dall’ombra tutto ciò che attenta alla compattezza del corpo ecclesiale. “Sono tanti – afferma Papa Francesco – i peccati contro l’unità” e per non rimanere sul vago conia una categoria, quella dei “peccati parrocchiali”:
“A volte, infatti, le nostre parrocchie, chiamate ad essere luoghi di condivisione e di comunione, sono tristemente segnate da invidie, gelosie, antipatie… E le chiacchiere sono alla portata di tutti. Quanto si chiacchiera nelle parrocchie! Questo non è buono. Ad esempio quando uno viene eletto presidente di quella associazione, si chiacchiera contro di lui. E se quell’altra viene eletta presidente della catechesi, le altre chiacchierano contro di lei. Ma, questa non è la Chiesa. Questo non si deve fare, non dobbiamo farlo!”.
“Questo succede – prosegue – quando puntiamo ai primi posti”, giudichiamo gli altri, “quando guardiamo ai difetti dei fratelli, invece che alle loro doti”, o “quando diamo più peso a quello che ci divide, invece che a quello che ci accomuna”.
Senza dimenticare, riconosce Papa Francesco, che questi stessi peccati che minano l’unità nei piccoli ambiti del quotidiano hanno causato, su scala più grande, violenze e rotture epocali:
“Se guardiamo alla storia della Chiesa, quante divisioni fra noi cristiani. Anche adesso siamo divisi. Anche nella storia noi cristiani abbiamo fatto la guerra fra di noi per divisioni teologiche. Pensiamo a quella dei Trent’anni. Ma, questo non è cristiano. Dobbiamo lavorare anche per l’unità di tutti i cristiani, andare sulla strada dell’unità che è quella che Gesù vuole e per cui ha pregato”.
Dunque, per evitare di cadere nella tentazione della disunità bisogna tenere sveglia la coscienza ed essere consapevoli, afferma Papa Francesco, che c’è un nemico che “per definizione” è “colui che separa, che rovina i rapporti, che insinua pregiudizi”:
“La divisione in una comunità cristiana, sia essa una scuola, una parrocchia, o un’associazione, è un peccato gravissimo, perché è opera del Diavolo. Dio, invece, vuole che cresciamo nella capacità di accoglierci, di perdonarci e di volerci bene, per assomigliare sempre di più a Lui che è comunione e amore. In questo sta la santità della Chiesa: nel riconoscersi ad immagine di Dio, ricolmata della sua misericordia e della sua grazia”.
Durante le catechesi in sintesi, Papa Francesco, salutando in lingua spagnola un gruppo di vescovi cubani, ha annunciato che domattina verrà benedetta e collocata nei Giardini Vaticani la statua della “Virgen de la Caridad del Cobre”, Patrona dell’isola caraibica.
Saluti particolari sono stati rivolti, fra gli altri, da Papa Francesco anche alle Suore di Sant’Anna, che celebrano il Capitolo generale, e ai ciclisti “pellegrini della pace” della Toscana, accompagnati dal vescovo di San Miniato, mons. Tardelli.
L’ultimo pensiero è stato per la memoria liturgica odierna dedicata a Santa Monica, madre di Sant’Agostino.
Testo proveniente dal sito di Radio Vaticana