Siamo venuti a ravvivare il dono della fede che abbiamo ricevuto 500 anni,fa il patrimonio più prezioso che unisce il sud al nord dell’America. Ora possiamo dirci pronti a diffondere il messaggio del Vangelo con ardore nuovo, modi e linguaggi rinnovati”.
Così il presidente della Pontificia Commissione per l’America latina il cardinale Marc Ouellet celebrando stasera la Messa di chiusura del congresso internazionale “ Ecclesia in America” apertosi in Vaticano il 9 dicembre scorso alla presenza di delegati da tutto il continente.
“Che tutti i battezzati d’America”, ha auspicato il porporato, “proclamino la loro fede nel rispetto della liberà altrui ma coscienti di doverla passare alle nuove generazioni dell’era digitale.” Nelle sue parole anche il ricordo delle due indigene d’America canonizzate, l’ultima, nell’ottobre scorso, a cui il cardinale Ouellet ha affidato l’unità del continente americano e la diffusione della fede cattolica nel mondo, auspicando il fiorire di nuovi santi. Quindi la lode della Vergine di Guadalupe, nel giorno della sua festa, patrona delle Americhe invocata oggi anche dal Papa all’udienza generale.
Ce ne parla Roberta Gisotti : Oltre 20 milioni di persone ogni anno accorrono ai suoi piedi in Messico, pellegrini di ogni Paese, età, condizione sociale, vi giungono sovente dopo ore o giorni di cammino, per affidare a lei affanni, pene, speranze, gioie, richieste di grazie. Dal giorno della prima apparizione, il 9 dicembre del 1531, della Morenita ad un povero indio Juan Diego, la devozione per la “Perfetta sempre Vergine Maria” di Guadalupe, attraverso i secoli, si propaga dall’America Latina all’intero continente, di cui diviene nel secolo scorso la Patrona. Juan Diego, atzeco convertito, proclamato santo nel 2002, riceve il grande dono di incontrare sulla collina del Tepeyac, nei pressi di Città del Messico la Dolce Signora, che le chiede di recarsi dal vescovo perché le venga eretto in quel luogo un tempio.
La Madonna, con le mani giunte, ha il volto di colore bruno, è vestita con una tunica rosea con dei fiocchi neri all’altezza del ventre, che nella cultura india denotano le donne incinte, e sopra ha un manto azzurro mare, trapuntato di stelle dorate che copre il suo capo e le scende fino ai piedi che poggiano sulla luna. Alla seguente apparizione, l’immagine della Madonna si imprimerà sulla tilma, il mantello dell’indios, e questo prodigio rivelatosi al vescovo prima scettico aprirà la strada alla venerazione della Virgen Morena, una strada da subito costellata di tanti e tanti miracoli, che portano nel 1667 ad istituire la Festa della Madonna di Guadalupe.
Oggi, la bellissima icona guadalupana, è conservata nella basilica inaugurata nel 1976, rimasta intatta, è stata oggetto di innumerevoli studi scientifici per accertarne la natura, dalle lenti d’ingradimento fino alle ultime analisi computerizzate, che ne hanno confermato la straodinarietà della fattura.
Nella festa odierna l’esortazione di Benedetto XVI: “Oggi celebriamo la memoria della Madonna di Guadalupe, patrona delle Americhe e patrona anche della nuova evangelizzazione. Cari giovani, alla scuola di Maria imparate ad amare e a sperare; cari ammalati, la Santa Vergine vi sia compagna e conforto nella sofferenza; e voi, cari sposi novelli, affidate alla Madre di Gesù il vostro cammino coniugale”.
Fonte: News.va