La stampa italiana, soprattutto quella di un certo orientamento, si ostina a presentare Papa Francesco come una specie di Che Guevara di bianco vestito, a volte anche tirando in ballo esplicitamente il terribile rivoluzionario comunista cubano in paragoni a dir poco temerari (un paio di esempi? Eccone uno ed eccone un altro).
Ebbene, il ridicolo vizietto di leggere in ogni parola del Santo Padre un ammiccamento al bel mondo radical chic, quando non una devastante rottura rispetto al magistero millenario della Chiesa, non affligge solo i giornali del nostro paese. Si tratta di una piaga globale. E così, stanco di questo continuo fraintendere volutamente il significato degli interventi del Pontefice, Pat Archbold si è inventato per il suo blog nel sito americano National Catholic Register un giochino divertente per smascherare l’ipocrisia di tanti commentatori “liberal”. Ve lo riproponiamo quasi integrale qui sotto in una nostra traduzione. Astenersi lettori privi di senso dell’ironia.
La stampa ci dice che Papa Francesco, nelle parole e nei fatti, non è niente meno che il totale ripudio del pontificato di Papa Benedetto. (…) Papa Francesco sta cambiando tutto della Chiesa, e le sue osservazioni sono critiche dirette ai cattolici tradizionali dappertutto.
Il Washington Post l’ha messa in questi termini: «Nella Chiesa cattolica sta accedendo qualcosa di inaspettato e di straordinario. Papa Francesco sta salvando la fede da quelli che si asserragliano in cattedrali dorate e brandiscono la dottrina come una spada. L’edificio del cattolicesimo-fortezza – dove i cattolici progressiti, i cattolici gay, le donne cattoliche e altri che amano la Chiesa ma spesso si sentono messi ai margini dalla gerarchia – sta iniziando a sgretolarsi».
Ora, molti di noi fedeli praticanti tradizionali hanno provato a interpretarlo come in continuità con Papa Benedetto, ma penso che sia giunto il tempo di affrontare i fatti. Il Papa è liberal e io ho le citazioni che lo provano!
Il Papa (…) promuove l’omosessualità. «È deplorabile che le persone omosessuali siano state e siano oggetto di odio violento nei discorsi o nelle azioni. Un simile trattamento merita la condanna da parte dei pastori della Chiesa ogni qual volta si verifichi».
È tutto rivolto ai poveri. «Se ci rifiutiamo di condividere ciò che abbiamo con il povero e l’affamato, rendiamo il nostro possesso un falso dio. Quante voci nella nostra società materialista ci dicono che la felicità si trova nell’accumulare proprietà e lussi! Ma questo è rendere il possesso un falso dio. Invece di portare la vita, essi portano la morte».
È manifestamente umile e non è attaccato alla poltrona. «L’autorità del Papa non è illimitata». «I signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere».
Esalta il ruolo della donna nella Chiesa. «È importante dal punto di vista teologico e antropologico che la donna sia al centro della cristianità. Attraverso Maria, e le altre donne sante, l’elemento femminile è posto al centro della religione cristiana».
Ne ha anche per i neo-pelagiani che pensano di potersi guadagnare il paradiso con la devozione invece che con la carità. «Se nella mia vita trascuro completamente l’attenzione agli altri, tutto preso dalla brama di essere “devoto” e di compiere i miei “doveri religiosi”, allora la mia relazione con Dio sarà arida. Diventerà più “appropriata”, ma senza amore».
Si preoccupa per l’ambiente. «Ascoltate la voce della terra…».
Addirittura odia il capitalismo. «La prevalenza di una mentalità egoista e individualistica che trova espressione anche in un capitalismo sregolato».
Dunque è tempo di affrontare i fatti. È chiaro che c’è una radicale divergenza tra lui e i papi precedenti, in particolare il suo predecessore.
A essere sincero, devo precisare che potrebbe esserci un piccolo problema nella mia analisi. Tutte le citazioni riportate sopra sono di Papa Benedetto. Tutte.
articolo pubblicato su Tempi.it