Edith Stein, consegnata con la deportazione all’ultimo viaggio per giungere in quel luogo, Auschwitz, dove regnava l’ingegneria del male e che significava distruzione e morte certa, fu ridotta a cenere. La furia nazista supponeva di aver cancellato insieme con Israele anche la memoria e ogni traccia dell’efferatezza compiuta, invece lo “scacco matto” si è rivoltato contro gli apparenti vincitori, e i superstiti hanno saputo raccontarlo. È possibile quindi ricostruire gli ultimi giorni di Edith Stein prima che scomparisse nell’oblìo e nel silenzio.
Fonte: L’Osservatore Romano