“Che ne pensa di questo Papa?”, abbiamo chiesto a Padre Mariano Cera, parroco di santa Maria del Carmelo in Traspontina, una chiesa che si trova in Via della Conciliazione a due passi da piazza san Pietro. “Non saprei che dire – ha risposto – l’unica cosa che so è che ieri pomeriggio avevamo la fila di persone ai confessionali. Mai vista tanta gente che voleva confessarsi. Alcuni erano due o tre anni che non si confessavano”.
“Ci hanno raccontato – ha continuato – che avevano sentito questa necessità dopo aver sentito papa Francesco che ha raccontato della nonnina che ha confessato e invitato a non stancarsi mai di chiedere perdono, perché Dio è misericordioso”.
Un giovane presente ieri all’incontro di Papa Francesco con la gente sulla via di Porta Angelica ha raccontato una storia incredibile. Ad un certo punto il Pontefice ha benedetto la pancia di una donna, augurando una buona nascita al bambino che portava. All’apparenza quella donna non sembrava incinta e non aveva detto al Papa di esserlo.
Papa Francesco lo ha capito subito, non si sa se ha letto nel cuore della donna o se è così sensibile da averlo capito dall’aspetto fisico della donna.
Un argentino ha raccontato che l’arcivescovo di Buenos Aires, altre volte ha letto nel cuore delle persone. Ed ha aggiunto che in uno dei suoi incontri con la gente fuori della Chiesa, gli hanno portato una bambina di nome Susanna. Lui l’ha accolta tra le braccia ed ha detto con premura ai genitori, “mi raccomando, battezzatela”. Nessuno lo aveva informato, ma lui ha capito che la bambina non era stata ancora battezzata.
Impressionante l’entusiasmo suscitato da Papa Francesco. Nessuno immaginava il fiume di persone che si è riversato in Piazza San Pietro per la recita dell’Angelus di domenica.
Le previsioni fornite dal Vaticano sono risultate molto inferiori alla realtà. Anche i media, che di solito sono riduttivi sul numero delle persone presenti agli incontri con il Pontefice, hanno dovuto ammettere che le persone presenti erano almeno 300.000, cioè il doppio di quanto previsto.
Le immagini riprese dagli elicotteri riportano di un pubblico vastissimo, che ha riempito non solo Piazza San Pietro e via della Conciliazione, ma tutte le vie adiacenti fino alla piazza Risorgimento.
Parlando con i pellegrini presenti, si è scoperto che moltissimi erano quelli che per la prima volta assistevano all’Angelus del Papa. Tanti anche quelli che erano venuti solo in occasione dei funerali di Giovanni Paolo II. L’entusiasmo contagioso per Papa Francesco ha attraversato le diverse nazionalità. Suore africane hanno subito colto la bontà e la amabilità del nuovo pontefice.
Ha raccontato Giuseppe Rusconi sul Corriere del Ticino: “Vicino all’obelisco gruppi giovanili neocatecumenali di Napoli hanno ritmato una tammurriata; poco distante lo striscione dei gruppi di preghiera di Medjugorje (Verona e Roma). Più in là i disabili dell’Unitalsi, bandiere dell’intera America latina, striscioni ispanici su cui sta scritto “Tu eres Pedro”.
Dietro l’obelisco è spuntato un grande striscione bianco con scritta in nero (simboleggia il rapporto tra il nero dei gesuiti e il bianco del Pontefice?), vegliato dai romagnoli Michele, Cristina e Letizia. Non sono mancati quaranta astigiani, foulard bianco-verde al collo, giunti da Portocomaro, comune d’origine dei Bergoglio”.
“Il sindaco di Portocomaro Valter ha rievocato la casa di famiglia in collina e ha ricordato come l’allora cardinale sia venuto una decina di anni fa in visita strettamente privata. Ritroviamo il terremotato aquilano Angelo Giordano – stavolta senza il nipotino Marco, troppo raffreddato – colpito soprattutto da due virtù di papa Francesco: la semplicità, la riconoscenza verso papa Benedetto XVI. Sara e Giulia (padovana) invece sono due studentesse in Medicina. La prima: ‘Sono venuta per abbracciare il Papa. Forse questo Papa ha qualcosa di speciale: il nome’. La seconda: ‘Papa Francesco mi è sembrato molto vicino alle persone. Mi è venuto spontaneo andargli incontro’”.
Grande entusiasmo anche tra i sacerdoti e i simpatizzanti della Compagnia di Gesù. Proprio nel momento in cui la Compagnia sembra soffrire la crisi dei tempi moderni, un Papa come Francesco può far conoscere e far risplendere il carisma di sant’Ignazio di Loyola.
Tra le prime considerazioni dei giornalisti la novità del Papa argentino. La sua elezione avrà un grande impatto nelle relazioni internazionali; già si immagina quanto sarà seguito dai Paesi poveri e da quelli in via di sviluppo, ogni volta che si discuteranno i problemi di pace, sviluppo, difesa della vita e della famiglia, nelle sedi delle Nazioni Unite, dalla FAO, dell’Unicef, dell’Unesco, della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale.
Fonte: Zenit